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Bebe Vio: eccezionale

Di Bebe Vio è stato detto tutto e i suoi successi fuori e dentro la pedana stanno a dimostrare la sua eccezionalità.

Aggiungo una testimonianza significativa, quella del chirurgo che l’operata e che fa 7/8.000 operazioni all’anno.

“Eccezionale. Lei è così piccola, minuta, giovanissima, nemmeno una montagna di uomo ce l’avrebbe fatta. Ma lì è tutta questione di testa, di voglia, e lei ne ha un serbatoio inesauribile”.

Ricordiamocela questa descrizione di Bebe Vio, perchè viene da una persona particolarmente esperta, che pesa le parole e non vive di facili entusiasmi.

Bebe Vio: "Ho rischiato di morire". Rivelazione choc dopo la medaglia d'oro  nel fioretto alle Paralimpiadi Tokyo 2021

Bentornati campioni!

Le Paralimpiadi sono la massima espressione competitiva dello sport per persone con disabilità, con un livello di visibilità sui media molto significativo. Le storie di questi atleti e atlete vengono, purtroppo, raccontate quasi solo in questa occasione e lo stesso avviene per le loro prestazioni, che spesso sono veramente eccezionali per qualità e intensità dello sforzo. Le foto e i video degli atleti lo documentano ed è impossibile non restarne coinvolti.

Sono persone che come diceva De André marciano “in direzione ostinata e contraria” rispetto alla cultura della sedentarietà, basata sulla concezione che i propri limiti fisici e psicologici siano modificabili solo attraverso interventi medici, chirurgici e terapeutici. Gli atleti paralimpici dimostrano invece che c’è sempre un modo per uscire da una condizione limitante, come dice Bebe Vio, oro nella scherma, parlando del suo ritorno in pedana: “Ho sempre saputo che avrei potuto ricominciare a fare scherma. Quando l’ho chiesto ai medici mi hanno, diciamo, sputato in un occhio. Quando l’ho chiesto a quelli delle protesi, si sono messi a ridere. Però io fin da subito ho capito che sarei riuscita a ritornare”. Lo stesso vale per Alex Zanardi quando insoddisfatto delle protesi in commercio, disegnò da solo un paio di nuove gambe artificiali, con lo scopo di tornare a gareggiare.

Bentornati campioni. Qui c’è molto da fare per trasmettere a tutti l’idea che lo sport è un vestito che ognuno può ritagliare a propria misura. Di solito gli sport che vincono medaglie alle Olimpiadi, nell’anno seguente, godono di un aumento dei loro iscritti. Si è verificato nello sci quando Alberto Tomba vinceva, nella vela con Luna Rossa o nel nuoto nell’era di Rosolino e compagni. Non sono altrettanto ottimista per lo sport per disabili, sono poche le società sportive che se ne occupano e la maggior parte dei giovani con disabilità in età scolare sono sedentari. I successi di queste Paralimpiadi potrebbero però favorire dei cambiamenti, soprattutto fra i bambini e gli adolescenti, poiché nonostante tutte le sue negatività (doping, eccessiva enfasi solo al risultato agonistico) lo sport continua a essere uno dei pilastri nella ricerca della libertà e dell’autonomia a cui da sempre aspira l’essere umano.