Archivio per il tag 'auto-controllo'

I fondamenti dell’allenamento psicologico

Per un allenatore e uno psicologo è importante comprendere quali sono le basi dell’allenamento psicologico.

Si tratta di rispondere alla domanda su quali aspetti si fonda il miglioramento mentale dei giovani. Direi che a partire da 14 anni si può introdurre un’attività centrata essenzialmente sull’educazione mentale allo sport. Lo scopo è duplice. Coloro che continueranno nel loro sviluppo come atleti iniziamo a sviluppare quelle abilità mentali che gli saranno necessarie mentre coloro che non seguiranno questo percorso specialistico avranno avuto comunque l’opportunità d’imparare abilità che gli saranno per sempre utili.

Con questo approccio siamo sempre nell’ambito dell’insegnamento di quanto serve imparare, dal punto di vista mentale, per imparare a gareggiare con efficacia o superare con successo situazioni impegnative (anche extra sportive).

  1. Autocontrollo - per migliorarlo si può iniziare imparando a eseguire dei respiri profondi, di base predispone a ridurre la tensione fisica e mentale, predispone alla concentrazione sui compiti dell’allenamento e all’uso della visualizzazione.
  2. Consapevolezza propriocettiva - Indispensabile per un atleta conoscere come ci si muove, quali sono le sensazioni da percepire, ad esempio durante il riscaldamento, sapere se come si pensa di muoversi corrisponde a come ci si sta realmente muovendo.
  3. Dialogo con se stessi - bisogna imparare a parlarsi in modo che sia utile e incoraggiante, in ogni situazione di allenamento e di gara. E’ semplice da capire ma difficile da praticare se non si vive in un ambiente orientato in questa direzione.
  4. Essere orientati al compito - Bisogna fare proprio il concetto che “miglioriamo grazie al nostro impegno”, in tal senso i feedback che ci diamo deve riguardare per primo la qualità dell’impegno e solo dopo il risultato.
  5. Visualizzare le azioni sportive - la ripetizione mentale della tecnica e tattica è indispensabile in ogni fase del processo di allenamento, per i principianti così come per gli atleti esperti.
Queste, mio avviso, sono le principali abilità da sviluppare nei giovani atleti all’inizio del percorso di formazione formazione psicologica.

 

 

 

 

 

 

Essere come vuoi con la respirazione

Lo sapevate che la respirazione è utile per allenare quelle componenti dell’auto-controllo che permettono di essere rilassati, concentrati e attivati in funzione degli obiettivi di un atleta in uno specifico momento.

Per saperne di più su come fare scrivetemi.

Perchè è così difficile l’autocontrollo in gara?

L’autocontrollo delle proprie prestazioni sportive è un compito veramente difficile anche per un atleta esperto.

Ma chi si può definire esperto? Chi è in grado di gestire con efficacia una sequenza di difficoltà crescenti in specifiche situazioni.

L’autocontrollo si basa sullo sviluppo delle competenze di auto-regolazione in tre aree distinte:

  • auto-regolazione del comportamento – l’atleta agisce osservandosi e adatta strategicamente i suoi comportamenti.Un atleta sbaglia un tiro e decide cosa fare per eseguirlo in modo corretto l’azione successiva,
  • auto-regolazione ambientale -l’atleta si adatta al modificarsi delle condizioni meteorologiche o del risultato della gara. Negli sport di tiro l’atleta può cambiare il colore delle lenti degli occhiali in funzione del cambiamento della luce o può prendersi più tempo prima dell’esecuzione.
  • autoregolazione interna – l’atleta è consapevole dei suoi processi cognitivi ed emotivi e decide se perseverare in quelle condizioni o se modificarle. Durante la prestazione di gara o in allenamento pensieri ed emozioni predispongono l’atleta a esprimersi al suo massimo oppure possono essere fonte di problemi da risolvere.
L’atleta esperto deve essere accurato e costante nello svolgere queste attività di auto-regolazione monitorando nello stesso tempo i risultati delle sue prestazioni, così da essere consapevole di quali siano le condizioni migliori per poter competere al meglio e incrementare la fiducia in se stessi.
Il mental coaching è il mezzo attraverso cui allenare queste competenze.

I tre aspetti dell’auto-controllo

L’obiettivo di un atleta è di essere sempre propositivo nelle competizioni e, quindi, di non subire ciò che accade in gara. Ogni atleta deve infatti aumentare l’auto-controllo, perchè altrimenti ogni fatto lo può distrarre dalla sua prestazione. Vi sono a mio avviso tre forme di auto-regolazione:

  1. Il controllo del comportamento – significa sapere adattare il proprio alle situazioni di gioco. Un calciatore che sbaglia un goal facile, dovrebbe pensare al suo errore e immediatamente capire cosa dovrà fare di diverso per non cadere nella stessa situazione. Ad esempio, non so se Balotelli, che nel derby di ieri ha sbagliato 3 reti, dopo il primo errore si è fermato un istante a riflettere a come fare meglio nell’occasione successiva.
  2. Il controllo ambientale – riguarda ad esempio come si reagisce a quei tifosi che ti fischiano in continuazione. E’ successo ieri a Torino a Giovinco, che è stato continuamente fischiato dai tifosi della sua squadra. Lui ha continuato giocare senza lasciarsi influenzare, ha segnato un goal e non ha esultato.
  3. Il controllo dei propri pensieri e emozioni – si riferisce a quello che fa un atleta quando è ansioso o sente troppo la competizione e riguarda tutte quelle azioni mentali, che ovviamente non sono visibili, ma aiutano l’atleta a mettersi in una condizione psicologica favorevole.

Per qualsiasi atleta essere consapevole di questi tre aspetti dell’auto-controllo può essere molto utile per costruirsi un approccio mentale alla gara che gli sia veramente utile.