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Attività motoria e rischio d’infezioni

Ezzatvar Y, Ramírez-Vélez R, Izquierdo M, et al Physical activity and risk of infection, severity and mortality of COVID-19: a systematic review and non-linear dose–response meta-analysis of data from 1 853 610 adults. British Journal of Sports Medicine Published Online First: 22 August 2022. 

La nostra analisi rivela che gli individui che svolgono un’attività fisica regolare hanno minori probabilità di contrarre l’infezione da SARS-CoV-2, di un periodo di ricovero ospedaliero per COVID-19, di ammalarsi gravemente di COVID-19 e di morte correlata a COVID-19 rispetto agli individui fisicamente inattivi.

Abbiamo trovato le seguenti evidenze:

L’associazione tra attività fisica regolare e rischio di infezione da COVID-19 è inferiore dell’11%.

Impegnarsi regolarmente in un’attività fisica moderata-vigorosa è associato a un rischio ridotto del 31% di malattie infettive e del 37% di mortalità correlata a malattie infettive.

È stato riportato che la partecipazione all’attività fisica riduce l’incidenza di polmonite e il rischio di infezioni respiratorie acute (ad esempio, infezione del tratto respiratorio superiore).

Gli adulti che praticano un’attività fisica regolare hanno un rischio inferiore di ricovero ospedaliero e di malattia COVID-19 grave rispetto a coloro che sono fisicamente inattivi.

Le persone fisicamente attive presentano sintomi meno gravi, tempi di recupero più brevi e possono avere minori probabilità di infettare le persone con cui entrano in contatto.

Un livello elevato di attività fisica è risultato un fattore protettivo per la mortalità da COVID-19.

Sono stati suggeriti diversi meccanismi per i presunti effetti protettivi dell’attività fisica sul sistema immunitario:

Negli esseri umani sani, l’attività fisica è stata collegata a una riduzione dell’infiammazione sistemica, a una maggiore attività citolitica delle cellule natural killer, a un aumento della capacità proliferativa delle cellule T, a una riduzione dei livelli circolatori di citochine infiammatorie (cioè a una diminuzione dell’”inflamm-ageing”) e a un aumento dell’attività fagocitaria dei neutrofili, tutti fattori che possono migliorare il controllo virale. Pertanto, l’esercizio fisico regolare a moderata intensità può essere efficace nel potenziare le risposte antinfiammatorie,

Il livello di fitness cardiorespiratorio e muscolare degli individui, in quanto entrambi probabilmente giocano un ruolo fondamentale nello spiegare l’effetto protettivo dell’attività fisica sull’ospedalizzazione, la gravità e la mortalità della COVID-19.

Inoltre, gli individui di status socioeconomico inferiore e i Paesi a basso o medio reddito possono incontrare ulteriori difficoltà nell’impegnarsi in un’attività fisica regolare nel tempo libero rispetto a coloro che provengono da contesti socioeconomici più elevati (ad esempio, risorse limitate, vivere in quartieri con un minore accesso ai parchi o con una minore percorribilità a piedi, pagare i costi di partecipazione a sport registrati o l’iscrizione a club sportivi), il che può comportare un onere pandemico ancora maggiore per questi gruppi emarginati. La sfida è garantire un accesso equo all’attività fisica per assicurare migliori risultati di salute per tutti.

Nell’interpretare i nostri risultati occorre considerare diverse limitazioni:

La maggior parte dei partecipanti inclusi nei 16 studi è stata esposta principalmente alle varianti infettive Beta e Delta, prima che la variante Omicron diventasse prevalente a livello globale.

La maggior parte degli studi ha utilizzato questionari auto-riportati per determinare i livelli di attività fisica, il che può risposte troppo soggettive e ha utilizzato definizioni diverse per determinare i livelli di attività fisica.

La maggior parte degli studi ha ottenuto i dati sullo stato di attività fisica in un unico momento e ha raccolto solo le attività del tempo libero e non le attività fisiche legate alla casa e all’occupazione, il che può influire sull’entità delle vere associazioni.

Nel Regno Unito: l’attività motoria è un insegnamento considerato più importante della storia

Ai cittadini del Regno Unito è stato chiesto quali fossero gli insegnamenti più importanti nella scuola ha messo in evidenza che inglese, matematica, scienze e informatica sono le materie principali. L’attività fisica, l’educazione ai rapporti interpersonali e sessuali, la lingua straniera sono del gruppo immediatamente seguente e vengono preferite alla storia e alla geografia.

The YouGov results

L’attività motoria nel curriculum: l’impatto nelle Scuole di Medicina e nelle professioni della salute

Inserire l’attività fisica nel curriculum degli studi di medicina è importante per sviluppare la competenza nei futuri professionisti della salute di promuovere l’attività fisica nei loro pazienti.

Questa podcast illustra come due scuole di medicina del Regno Unito sono impegnate nel promuovere questa competenza nei futuri professionisti della salute, così da poterla trasferire ai loro pazienti tramite il progetto educativo #MovementForMovement

Ulteriori informazioni, Ann Gates, www.exercise-works.org/

 

La piramide dell’attività motoria

Che in Italia si faccia poca attività fisica a scuola e che non vi sia un progetto globale per risolvere questo problema è un dato di fatto. Ancora una volta la soluzione del problema è solo sulle spalle delle famiglie che spesso non hanno una consuetudine con lo sport attivo e tantomeno con il movimento. L’unione di queste due difficoltà determina un abbandono precoce dello sport da parte delle bambine già a partire dalla scuola media, che nei maschi si sposta due/tre anni più avanti. Di fatto a 15 anni meno del 50% dei giovani pratica sport in modo continuativo. La Società Italiana di Pediatria in occasione della Giornata mondiale del bambino e dell’adolescente ha presentato la Piramide dell’Attività Motoria che illustra le caratteristiche di uno stile di vita attivo e salutare.  Purtroppo è un tema di cui non viene percepita l’importanza dai politici ma anche dai cittadini e per il quale mostrare con dati che la sedentarietà è la causa di molte malattie non è stato sinora sufficiente a darle importanza rispetto al dato che fumare fa venire il cancro, di cui invece la maggior parte delle persone è convinta.