Archivio per il tag 'Antonio Conte'

Come vivono gli allenatori di élite del calcio la precarietà del loro lavoro

Come vivono gli allenatori del calcio di élite l’esonero, le vittorie, le nuove panchine è un tema poco conosciuto e per niente indagato data la difficoltà e la riservatezza di questo tema.

Anche se i media ne parlano continuamente non si fanno analisi approfondite, spesso non si va oltre l’analisi degli aspetti più banali (ha fallito, gli è mancato il sostegno della dirigenza, non aveva l’esperienza, la società non aveva un progetto per migliorare la squadra).

Gli atleti vengono studiati dal punto di vista psicologico ma non gli allenatori. Non abbiamo risposte che vanno oltre l’aneddotica di come Max Allegri ha vissuto questi due anni senza lavoro, come Sarri ha interpretato il suo allontanamento dovuto a incomprensioni sul su modo di concepire il calcio, come Antonio Conte rinuncia a guidare l?inter dopo avere vinto il campionato spinto dal desiderio di avere una squadra più competitiva da guidare, come De Zerbi si prepara a essere il leader dello Shachtar, come si preparerà Andrea Pirlo ad allenare una nuova squadra dopo essere stato bocciato dalla Juventus.

Non hanno certo problemi economici e, quindi, la questione riguarda la percezione che hanno di se stessi e il modo in cui questa consapevolezza interagisce e viene influenzata dalle situazioni e dall’ambiente in cui vivono.

Ho descritto più volte le caratteristiche degli allenatori vincenti ma come variano nel tempo in relazione alle loro esperienze professionali? Come gestiscono lo stress derivato da questi cambiamenti, spesso non scelti da loro ma decisi da altri?

L’unica risposta che mi sembra importante, è nel porre l’accento sulla rilevanza che può ricoprire la loro formazione psicologica, e quindi quell’idea di miglioramento personale e professionale continuativo che di solito è alla base del successo degli allenatori più vincenti.

La mentalità vincente di Antonio Conte

L’Inter ha vinto lo scudetto, in molti dicono che lui solo vale 10 punti in classifica. Proviamo a descrivere le caratteristiche della sua mentalità vincente.

Quando Antonio Conte afferma che: “Solo in Italia si è fissati sul modulo. Il calcio si evolve, dipende da come attacchi, da che tipo di pressione fai”, parla della necessità di giocare con intensità e determinazione.

Chi ha successo, qualunque sia il suo campo d’azione, mostra una feroce determinazione in due modi:

  • straordinaria flessibilità, intensità e capacità di lavoro
  •  profonda consapevolezza di ciò che vuole davvero

Al contrario oggi si pone troppa enfasi sul concetto di talento, riducendo così l’importanza di ogni altro aspetto.

Certamente l’accoppiata Talento + Impegno determina il livello di Abilità di una squadra e di un calciatore. Il talento permette di migliorarsi con rapidità ma solo se è sostenuto da un impegno costante nel tempo.

La Riuscita e quindi il Successo sono determinati dall’associazione tra Abilità e Impegno. La riuscita è ciò che accade quando le abilità collettive e individuali vengono utilizzate con il massimo dell’impegno.

Quindi, come sostiene Antonio Conte per avere successo servono abilità e impegno ai massimi livelli e gli schemi di gioco intervengono a sostenere questo approccio.

L’importanza dell’adattamento non è evidente solo nella storia dell’evoluzione degli esseri umani ma anche nelle scelte che si effettuano nei momenti decisivi. Questo è quanto avviene  ogni settimana quando una squadra si deve adattare al gioco della sua avversaria, trovando le contromisure per superarla. “Se è il caso ci snaturiamo” dice Conte; significa avere la consapevolezza di riconoscere il valore degli avversari, dei loro punti di forza - da ridurre - e i punti di debolezza - da lasciare emergere -. Più facile sarebbe giocare servendosi sempre delle stesse qualità, a esempio il possesso palla e ritmo elevato. Ma talvolta può risultare dannoso.  In queste situazioni, conviene agire come suggerisce Sun-Tzu, secondo cui è geniale chi mostra “la capacità di assicurarsi la vittoria combattendo e adeguandosi al nemico” e “chi è prudente e aspetta con pazienza chi non lo è”.

Antonio Conte: + grinta – meno moduli di gioco

Quando Antonio Conte afferma che “Solo in Italia si è fissati sul modulo. Il calcio si evolve, dipende da come attacchi, da che tipo di pressione fai”, parla della necessità di avere grinta.

La persona di successo, qualunque sia il suo campo d’azione, mostra una feroce determinazione in due modi:

  • straordinarie flessibilità e capacità di lavoro
  •  profonda consapevolezza di ciò che vuole davvero
Al contrario oggi si tende enfatizzare maggiormente il valore del talento, riducendo così l’importanza di ogni altro aspetto
Talento + Impegno = Abilità
Il talento consiste in quanto rapidamente s’impara quando ci si impegna.
Abilità + Impegno = Riuscita
La riuscita è ciò che accade quando le abilità vengono utilizzate con impegno.
Quindi, per avere successo servono abilità e impegno ai massimi livelli e gli schemi di gioco devono sostenere questo approccio.

La Juventus impari da Aristotele

Aristotele diceva che “Noi siamo ciò che facciamo costantemente. L’eccellenza quindi non è un atto ma una abitudine”. Trasferendo questa affermazione nel mondo terreno del calcio significa ad esempio: che la Roma sta costruendo in queste prime otto partite un’abitudine positiva che è alla base dell’eccellenza. La Juventus, al contrario, avedo subito 10 goal e perso sinora quella combattività che la distingueva dalle altre squadre deve cambiare a ogni costo, perchè ciò che fa sta determinando un’abitudine a reagire in maniera insufficiente. In sostanza le abitudini guidano i nostri comportamenti e il lavoro di Antonio Conte deve essere quello di sradicarli perchè la squadra collettivamente sta imparando a non reagire e non c’è nulla di più negativo.

Le caratteristiche della Juventus

Gianni Mura ha scritto che lavoro, umiltà, sudore e sacrificio sono state le caratteristiche della Juventus, che quest’anno ha vinto per la seconda volta consecutiva il campionato. Ha ragione, infatti, non ci sono segreti particolari per sapere cosa fare per vincere. Da psicologo so che concentrazione, combattività, tenacia e senso del gruppo sono le dimensioni psicologiche che bisogna sviluppare e mantenere. E ciò avviene solo quando gli aspetti sottolineati da Mura sono parte quotidiana dell’impegno dei giocatori come singoli e come gruppo. Questa impostazione spiega perchè ad un allenatore non basta essere solo un bravo tecnico ma deve essere anche un condottiero, che insegna alla squadra a gareggiare per vincere; a entrare in campo con la disposizione a lottare per imporre agli avversari la propria mentalità.

Lo stress di Roma e Inter

Lo stress colpisce quando sei in crisi e Roma e Inter ne hanno appena dato una dimostrazione. La Roma ha infatti concluso in 8, quindi 3 espulsioni, la partita con la Fiorentina e nell’Inter per la prima volta il capitano Zanetti è stato espulso e Pazzini è caduto mentre stava per il tirare il calcio di rigore. E’ la prova provata che quando si vive una fase difficile come squadra, i singoli calciatori subiscono questa condizione e commettono errori grossolani perchè il loro stato emotivo è così alterato da impedirgli di giocare in modo efficace. Mi sfugge come le squadre, nonostante i loro problemi tecnici, non riescano comunque a mettere da parte l’egocentrismo dei singoli giocatori e mostrandosi in campo unite, magari povere di gioco, ma perchè non unite? E l’allenatore come agisce per raggiungere questo risultato? Non lo sapremo mai ovviamente. E’ certo che questo problema è prima umano e poi tecnico … come ha ben capito Antonio Conte.