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Cambiare i calciatori e mantenere la coesione di squadra

Le squadre di Serie A hanno operato sul mercato invernale, acquistando complessivamente 87 calciatori, di cui una trentina sono calciatori destinati a svolgere ruoli da protagonisti. La Salernitana e il Genoa hanno cambiato almeno sei undicesimi della formazione base: a Salerno, il nuovo direttore sportivo Sabatini ha acquistato 11 giocatori in 17 giorni, una squadra intera. Nella Samp troveranno posto almeno 4 novità, il Cagliari ha rinnovato l’intera difesa. La Juventus ha rivoluzionato centrocampo e attacco.

Come si coniuga questo approccio dei Club con le conoscenze che abbiamo sul ruolo della coesione di squadra, fenomeno che richiede tempo per potersi affermare e consolidare. Cerchiamo di capirlo partendo dal fatto che:

“Per integrare le competenze è necessario distinguere fra la competenza acquisita attraverso l’esperienza di giocare un determinato sport e l’esperienza di giocare in una particolare squadra. L’importanza di questa distinzione è stata messa in evidenza da uno studio condotto nel doppio del tennis … Questa ricerca ha fornito la prova che la conoscenza condivisa è importante per la coordinazione della squadra e che si giunge a condividere la conoscenza con altri membri della squadra giocando quello sport ma anche giocando in quella particolare squadra. La conoscenza condivisa è anche acquisita prima di una data partita attraverso una pianificazione esplicita. Gli allenatori abitualmente forniscono ai giocatori informazioni sulle azioni previste dalla squadra comunicando loro piani d’azione per affrontare gli avversari. La pianificazione può avvenire a diversi livelli di funzionamento della squadra … A livello più generale, si stabiliscono i risultati che si vogliono ottenere, ad esempio “vincere 2-0″. La pianificazione a questo livello implica una decisione su quale risultato perseguire. A livello immediatamente inferiore, il disegno si riferisce all’approccio comportamentale generale adottato per manifestare un determinato atteggiamento, come ad esempio il “gioco aggressivo” e la decisione su quale progetto impiegare è definita schema. Successivamente, le procedure costituiscono specifiche sequenze di azioni di tipo globale come “attaccare dal centro”. La pianificazione a questo livello implica una decisione, chiamata strategia, su quale procedura (o procedure) impiegare. Al livello più basso, le operazioni costituiscono azioni di microlivello come “il giocatore X dovrebbe tentare, quando possibile, di passare al giocatore Y”. Una decisione a questo livello su quale operazione impiegare è chiamata tattica. Mentre la pianificazione può avvenire a qualsiasi livello di astrazione, il disegno e cioè il progetto di partita che coinvolge solo i livelli più alti pone pochi vincoli su come quel piano di azione potrebbe essere implementato ai livelli inferiori. Per esempio, nel calcio il progetto di “giocare in attacco con elevata intensità” fornisce pochi vincoli specifici sulle selezioni momento per momento dei giocatori a livello operativo durante la partita, consentendo flessibilità nell’uso delle tattiche per attaccare con elevata intensità”. (Da Alberto Cei, Fondamenti di psicologia dello sport, 2021).