Tag Archive for 'Giorgio Rondelli'

Book review: Francesco Panetta – Io corro da solo

Io corro da solo

Francesco Panetta

Gemini Grafica Editrice, 2017

«Molti libri sono stati scritti intorno all’atletica e alla corsa e soprattutto al mondo della corsa lunga. Lo faccio anch’io, evitando però di dare consigli a chi ama la disciplina. Ho realizzato questa pubblicazione con un’impronta diversa. Racconto delle mie esperienze, iniziando da quando ragazzino correvo con i miei amici in Calabria: il primo paio di scarpe da “tennis”, la prima corsa, l’arrivo a Milano. In queste 150 pagine non ci sono né tempi, né allenamenti, ma storie: la Pro Patria, i sogni, le mie opinioni sull’atletica e, nel trentesimo anniversario del mio successo Mondiale nelle siepi a Roma, un lungo capitolo dedicato a quella che è stata la mia grande impresa, senza tralasciare l’Europeo vinto tre anni dopo a Spalato nella stessa distanza».

Riporto le caratteristiche psicologico di Panetta che emergono dall’intervista raccolta da Roberta Orsenigo.

Lottare ”Era una mia caratteristica. Per me significava esprimere la mia forza fisica e mentale, non certo per spaventare gli altri. Io salivo sul ring e stabilivo la mia legge”.

Avventura ”Correre contro un avversario è come praticare la pesca d’altura, tu non sai quanto è grosso il pesce che hai all’amo, ma nemmeno lui sa quanto grosso e cazzuto sei tu. Vince spesso il più astuto, non il più forte”.

Motivazione interiore ”Ho sempre corso per me stesso, un viaggio durato quasi vent’anni. E’ uno sport individuale, la mente non la spegni mai. Devi avere la presunzione di essere sempre il migliore, la convinzione di essere il più forte”.

Allenatore eccellente ”Giorgio Rondelli sapeva come correvano i miei avversari, era sempre in campo con me, mi motivava. Il tecnico non deve solo preparare le tabelle, ma deve essere una presenza costante nella vita di un atleta”.

Fisico e Testa ”Si diventa campioni con il fisico, la testa e grazie alle persone che ti consigliano. Il talento non basta. E’ come studiare sempre”.

Sfidarsi ”Ogni volta che stabilivo un personale, Rondelli mi faceva competere con i meno bravi. Mi diceva: solo quando riuscirai a tener a bada i più lenti, allora potrai confrontarti con i migliori. Allenarsi significa imparare a fare le cose che non sai fare”.

Passione ”Perché correvo? Correvo perché mi piaceva andare forte, migliorarmi. Se potessi tornare indietro, però, non vorrei ritrovarmi sul rettilineo della pista di Roma, ma in quel paesino finlandese dove ho passato ore ad allenarmi. Oppure a Nova Milanese, quando correvo dietro la bicicletta del mio allenatore”.