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La pace va per…corsa

E’ partita da Castell’Alfero, in provincia di Asti, l’avventura de “La Pace va Per…Corsa”, manifestazione a tappe promossa da Libera che ha avuto come protagonista Giuseppe Papaluca, il barbiere-maratoneta che ha già firmato alcune imprese negli anni passati come la Mosca-Roma o la Hammann-Baghdad. Attraverso questa corsa si è voluto ricordare le vittime di mafia, proprio nell’anniversario dell’unità d’Italia. Bisogna ricordare anche questo pezzo d’Italia, questi eroi che hanno lasciato la vita per un’Italia più pulita, più giusta, dove la legge ed il diritto si ergono come collante naturale della società civile.
Durante questo “Giro d’Italia” Papaluca e Libera hanno incontrato scolaresche, società sportive, associazioni di volontariato, che tappa dopo tappa, hanno corso tratti di strada insieme al maratoneta romano. Per leggere il diario di questa iniziativa vai a: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4248

Allenarsi per una 100km

Alcuni mesi fa ho deciso di correre la 100km del Passatore. Per sfida, ovviamente con me stesso, e per vedere cosa ti dicono il cervello e il corpo, mentre sei impegnato in uno sforzo così prolungato. Già l’allenamento è diverso da quello di una maratona, perchè la corsa spesso è più lenta e perchè in molte sedute sei impegnato per quattro/cinque ore avendo solo lo scopo di correre e lasciare trascorrerre il tempo (questo per me che ho l’obiettivo di condurla a termine e non di ottenere un tempo). Sono prove queste che allenano a essere pazienti, calmi e a sviluppare pensieri che non siano impegnativi, per non sprecare inutili energie. Il tempo del riscaldamento (i primi 35/40 minuti) non servono solo al fisico ma anche alla mente, che deve allontanarsi gradualmente dal suo stato abituale e centrarsi su uno stato vigile e consapevole ma molto più ristretto. In altre parole, una volta che ti accerti che il corpo comincia a rispondere all’impulso di quel tipo di corsa e sta trovando il passo che dovrai mantenere, ci si allontana da questa focalizzazione sul corpo e la mente si sposta sui pensieri che si propongono nel corso del tempo. E’ interessante percepire come il corpo trovi questo passo e lo porti senza un intervento della mente che gli dica di farlo. La memoria motoria è ben stabilizzata e questa facilità di accesso al passo e soprattutto la facilità a mantenerlo per un lungo periodo mi consentono di non stancarmi e di risparmiare energie. In tal senso correre da solo è particolarmente utile poichè è difficile trovare compagni che seguano questo ritmo senza tendere a accellerarlo nel corso dei km. Sono soddisfatto di come procede questa esperienza e questo per me è un risultato importante, sono anche consapevole che manca ancora un mese e mezzo alla 100km, vivo con soddisfazione ciò che faccio, senza pensare a quello che verrà.