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Observing is one of the keys skills of a coach

For Alex Ferguson, one of the keys was closely observing his players.

“What you can pick up by watching is incredibly valuable… Seeing a change in a player’s habits or a sudden dip in his enthusiasm allowed me to go further with him: Is it family problems? Is he struggling financially? Is he tired? What kind of mood is he in? Sometimes I could even tell that a player was injured when he thought he was fine. I don’t think many people fully understand the value of observing. I came to see observation as a critical part of my management skills. The ability to see things is key — or, more specifically, the ability to see things you don’t expect to see.”

Coach the mindset to have success in sports team

Da tempo le nazionali degli sport di squadra non vincono più e presidenti di federazione e club si accusano vicendevolmente di fare poco per affrontare seriamente questo problema. Al di là di questa lotta sterile che evidenzia paradossalmente la difficoltà a ‘fare squadra’ per un interesse superiore alle singole esigenze, ciò che manca è il sapere come si sviluppa a lungo termine l’atleta. Sappiamo per certo che ci vogliono anni d’investimento, probabilmente almeno 10.000 ore di allenamento dall’inizio della pratica dello sport scelto sino a diventare giocatori esperti e maturi per affrontare eventi di livello internazionale. Abbiamo tanti presunti campioncini che non diventeranno mai giocatori di prima fascia per un eccesso di valutazione positiva quando sono adolescenti mentre i genitori si gratificano pensando di avere scoperto in casa un Totti, solo perché il loro figlio è più bravo dei suoi compagni o nella pallavolo e basket solo perché a 13/14 anni è più alto degli altri e allora ha vita facile a fare i punti. I genitori si entusiasmano, i club li sfruttano e l’anno successivo un altro diventa più bravo di loro e così avanti, il risultato è che si rovina l’autostima dei ragazzi che non sanno a cosa credere: ‘sono bravo oppure no?’.

In Italia la ricerca psicologica in questo ambito non è sviluppata perché difficilmente le squadre mettono a disposizione i loro giocatori per indagare sullo sviluppo psicologico di questi giovani. Non è lo stesso in paesi come il Regno Unito dove molte Football Academy hanno adottato un sistema denominato 5C’s che è un modello per sviluppare le abilità psicologiche (concentrazione, impegno, comunicazione, controllo e fiducia) durante le sessioni di allenamento. Lo stesso vale ad esempio in US per la Little League di Baseball, dove da 40 anno si utilizza sul campo un sistema per monitorare il comportamento dell’allenatore, il Coaching Behavioral Assessment System, che ne permette l’esame e fornisce al tecnico informazioni utili per migliorare professionalmente, tratte direttamente dal suo modo di lavorare con i giovani. Esistono, inoltre, sistemi per il miglioramento della concentrazione nelle abilità di precisione, trasversali a tutti gli sport di squadra come sono i calci di rigore, la battuta nella pallavolo, il tiro libero nel basket e i calci nel rugby, che potrebbero insegnare ai giocatori come affrontare queste situazioni, che dipendono in larga parte solo dalla convinzione che hanno in quel momento di fare nel modo migliore la cosa giusta.  L’utilizzo di questi approcci integrati nell’allenamento determinerebbe un migliore sviluppo dei giovani negli sport, potenziando in loro le competenze psicologiche di base, che saranno certamente utili anche nella vita di tutti i giorni ma che sarebbero di grande sostegno alle loro prestazioni che non sono mai solo tecniche. Rappresentano invece l’espressione massima del giocatore nella sua globalità fisica, tecnico-tattica e psicologica. Senza questo tipo di sviluppo personale e di gruppo sarà sempre difficile, al di là di qualsiasi forma organizzativa venga adottata dagli organismi sportivi, allenare futuri giocatori di successo.