The future of the psychology of sport performance (part 2 )

Da quanto detto nel blog precedenteemerge con evidenza che la preparazione psicologica o mental coaching consiste nell’applicazione di un programma strutturato, che richiede specifiche competenze da parte dello psicologo dello sport e che ha come scopo ultimo quello di aiutare l’atleta/team a migliorare le proprie prestazioni sportive. Ci si riferisce, quindi, a un programma di allenamento sistematico e costante di abilità psicologiche e atteggiamenti mentali che si distinguono fra quelli di base e quelli di livello avanzato.

I primi non sono di pertinenza di un singolo sport ma sono competenze trasversali che riguardano il dialogo positivo con se stessi, l’abilità  a imparare dalle esperienze, le ripetizioni mentali e l’autocontrollo. Sono abilità che dovrebbero essere insegnate a partire dall’adolescenza, sono indipendenti dal livello di competenza dell’atleta e una volta apprese potranno essere utilizzate durante ogni forma di prestazione sia essa scolastica o lavorativa. I secondi, invece, riguardano lo sport praticato. Infatti, la concentrazione, i processi decisionali, il pensiero tattico, la gestione dello stress agonistico o la pianificazione della gara variano notevolmente in funzione delle richieste poste dalle singole discipline. Riguardano, pertanto, quegli atleti che svolgono un’attività agonistica significativa o di alto livello.

Lo sviluppo di queste competenze psicologiche non può avvenire solo attraverso l’allenamento fisico, tecnico e tattico ma viene raggiunto attraverso programmi di allenamento mentale che hanno lo scopo d’insegnarne l’uso e di ottimizzarlo.

Un ulteriore sviluppo di questa attività riguarda i nuovi orientamenti del processo di coaching, laddove se per lungo tempo ha riguardato esclusivamente lo sviluppo delle abilità prestative individuali o di gruppo, da qualche anno si è aperta una nuova fase rappresentata dal coaching sui valori. Lo scopo a stimolare la consapevolezza del significato della propria attività, attraverso la conoscenza e lo sviluppo dei propri valori, aspettative e abitudini. E’ un processo centrato sullo sviluppo non più solo della prestazione ma dell’essere umano nel suo complesso nelle differenti fasi della carriera sportiva. Frodi sportive, abuso di farmaci e doping, annullamento della vita sociale e affettiva per favorire solo il successo sportivo sono aspetti che limitano lo sviluppo degli atleti identificandoli solo come performer a discapito di altri aspetti indispensabili della vita e che li pongono in una condizione di subire pressioni negative e illecite. Il coaching orientato ai valori è un approccio originato dal concetto di psicologia positiva sviluppato da Martin Seligman, che fornisce ai singoli individui ma anche alle organizzazioni sportive che volessero percorrere questa strada un ruolo nuovo, centrato sulla responsabilità sociale individuale e sull’utilizzo di strumenti per sviluppare individui responsabili dello svolgimento del proprio presente e futuro.

Il mental coach dunque il consulente esperto nello sviluppare e condurre a termine questi programmi, che nel nostro contesto nazionale si concretizza nello psicologo con laurea specialistica e un percorso di formazione professionale in psicologia dello sport. Infine, la preparazione psicologica riguarda non solo gli atleti ma anche gli allenatori che svolgono una funzione di leadership e di guida psicologica in tutti gli sport sia individuali che di squadra. Sono gli atleti a gareggiare ma la qualità della loro prestazione viene forgiata in allenamento, che è una situazione centrata sull’interazione fra coach e atleta e squadra, del cui valore di questo rapporto sono tutti pienamente consapevoli. Tanto è vero che una ricerca particolarmente significativa, poich. condotta su un numero molto ampio di atleti (n = 817) che hanno fatto parte della squadra olimpica statunitense nel periodo 1984-1998, ne ha evidenziato la funzione indispensabile, attraverso le parole degli atleti, consapevoli che il loro successo era stato favorito in notevole misura dalla interazione con allenatori eccellenti (Ricvald, Peterson, 2003).

Avere sottolineato l’importanza della persona-allenatore eccellente e non solo del programma-eccellente permette di porre l’accento sulla componente esistenziale del ruolo di allenatore, intesa come fattore fondante questo rapporto accanto a quella pi. squisitamente tecnica-professionale. Analogamente l’attività di coaching svolta con gli allenatori nello sviluppo delle loro competenze psicologiche ha permesso di evidenziare che le aree psicologiche in cui desiderano migliorare riguardano principalmente: le abilità interpersonali, la fiducia in se stessi e in misura minore i processi decisionali. Lo psicologo dello sport può quindi svolgere un ruolo chiave nel supportare l’allenatore attraverso un supporto, naturalmente quando richiesto, al suo sviluppo professionale e personale continuativo.

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