Correre una maratona: una sfida fisica e mentale
1. La maratona: molto più di una corsa
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Richiede un’enorme resistenza fisica e mentale.
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Oltre alla fatica fisica, i runner devono affrontare pensieri ricorrenti legati al dolore, alla fatica e al timore di non farcela.
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Per questo motivo è fondamentale allenare anche la mente, non solo il corpo.
Tecniche psicologiche per affrontare la maratona
2. Mental training: l’allenamento invisibile
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Gli psicologi dello sport propongono strategie per aiutare a gestire la mente durante allenamenti e gare.
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Obiettivo: rendere l’esperienza più soddisfacente, migliorare la performance e superare i propri limiti.
3. Definire obiettivi realistici e motivanti
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Scrivere obiettivi chiari, misurabili e progressivi (es. km settimanali, ritmo delle ripetute).
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Usare slogan motivazionali visibili in casa per rafforzare l’impegno quotidiano.
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Evitare obiettivi eccessivi per non alimentare frustrazione o rischi di infortunio.
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Celebrarne il raggiungimento per aumentare l’autoefficacia e la motivazione.
Allenare la mente durante la preparazione
4. Costruire routine mentali
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Inserire esercizi di simulazione durante l’allenamento.
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Creare un piano mentale per affrontare i 42 km.
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Prepararsi ad affrontare il dolore e la fatica anche con l’allenamento psicologico.
5. Strategie cognitive: associazione e dissociazione
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Strategia associativa: focalizzarsi sulle sensazioni corporee e la tecnica (preferita dagli atleti esperti).
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Strategia dissociativa: distrarsi con pensieri esterni per alleggerire la fatica (più usata da amatori).
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L’approccio più efficace è flessibile: associativa all’inizio e alla fine, dissociativa nella parte centrale della gara.
6. Visualizzazione: correre con la mente
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Immaginare in dettaglio la gara, gli ostacoli e la vittoria (che può corrispondere al raggiungimento di un obiettivo personale).
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Visualizzare se stessi mentre si superano difficoltà specifiche (salite, meteo, crisi) e si taglia il traguardo.
7. Self-talk positivo: parole che spingono avanti
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Ripetere frasi motivanti e incoraggianti durante corsa e allenamento.
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Scegliere parole chiave personali ed efficaci (“vai!”, “resisti!”, “fluido!”, “ancora 1 km!”).
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Allenarsi a usarle in automatico per contrastare pensieri negativi.
Il giorno della gara: gestire energia e tensione
8. Prepararsi con cura
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Organizzare tutto la sera prima (materiali, logistica, abbigliamento).
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Arrivare in anticipo e mantenere un clima positivo e rilassato.
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Familiarizzare con il percorso anche solo mentalmente se non lo si conosce.
9. Gestire la partenza e il ritmo
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Evitare il “muro umano” iniziale mantenendo una posizione funzionale.
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Controllare l’euforia per non partire troppo forte.
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Dosare con saggezza le energie in base alla propria strategia di gara.
Durante la gara: superare crisi e rilanciare
10. Affrontare i momenti critici
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“Il muro” è in parte fisico, in parte mentale: riconoscerlo senza temerlo.
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Accettare la fatica come parte dell’esperienza, non come segnale d’allarme.
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Il self-talk aiuta a contrastare il panico e a rimanere concentrati.
11. Focus sulla tecnica
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Concentrarsi su elementi controllabili: respirazione, appoggio, postura.
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Dopo una crisi, può aiutare una breve dissociazione per alleggerire la mente.
12. Dividere la gara in segmenti
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Porsi mini-obiettivi (es. ogni 5 km o ogni 30 minuti).
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Questo approccio rende la distanza più gestibile e mantiene la motivazione alta.
Conclusioni
Correre una maratona non è solo una prova fisica ma un vero percorso mentale. Preparare la mente con strategie psicologiche mirate permette di affrontare ogni fase – dall’allenamento alla gara – con maggiore consapevolezza, fiducia e soddisfazione. In questo modo, ogni maratona diventa un’esperienza di crescita personale, oltre che sportiva.
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