Per stabilire un programma di allenamento psicologico avanzato è necessario conoscere le implicazioni psicologiche tipiche di una determinata disciplina sportiva. In termini generali si può affermare che gli sport prevalentemente tattici e situazionali e quelli di precisione richiedono livelli di attivazione più bassi rispetto a quelli caratterizzati da potenza e velocità che richiedono livelli elevati di attivazione. Ciò non è comunque valido per tutti gli sport poiché ad esempio il rugby, sport di squadra, richiede livelli particolarmente elevati di attivazione.
Se si analizzano i vari gruppi di sport si può affermare che:
- gli sport di lunga durata (per esempio fondo, maratona, marcia, ciclismo su strada, canottaggio, canoa, windsurf, nuoto, sci di fondo) – richiedono di tollerare la fatica fisica e di saperla gestire nei momenti in cui si presenta in gara. Necessitano di una notevole consapevolezza delle sensazioni corporee così da potere riconoscere e anticipare eventuali momenti critici durante la gara.
- gli sport di precisione (per esempio tiro con l’arco, tiro a volo, tiro a segno, golf, biliardo, curling, bocce) – richiedono di coniugare insieme precisione dell’azione tecnica e velocità, per cui la concentrazione deve essere totalmente orientata all’esecuzione tecnica. Si richiedono livelli intermedi o bassi di attivazione, tanto che prima dell’esecuzione dei colpi la frequenza cardiaca si riduce e l’atleta esegue la sua azione in una condizione di semi-apnea. In questi sport l’unico modo per recuperare da un errore è di attendere che gli avversari sbaglino a loro volta.
- negli sport di coordinazione del corpo nello spazio (per esempio ginnastica artistica, pattinaggio artistico, danza, nuoto sincronizzato, tuffi, slalom speciale, slalom gigante, snowboard, free climbing) – la prestazione migliore che è possibile fornire corrisponde con l’esecuzione ideale, ma nel contempo l’atleta sa che è quasi impossibile da raggiungere, poiché anche un minimo errore comporta la riduzione della qualità della prestazione nonché del punteggio che la giuria gli attribuirà.
- gli sport di breve durata (100 e 200 metri, staffette, 400 metri, nuoto, salti, lanci, salto con gli sci, sollevamento pesi) – richiedono una concentrazione totale per l’intera durata della prova. Decisiva è l’abilità a gestire efficacemente l’impulsività e la tendenza ad agire in modo troppo anticipato rispetto allo start di partenza.
- gli sport di combattimento (scherma, boxe, arti marziali, lotta) – richiedono un livello elevato di reattività mentale e fisica per tutta la durata del combattimento. Notevole importanza ha la capacità di sapere anticipare le mosse dell’avversario. Data la brevità dello scontro è decisiva l’abilità a sentirsi in gara e efficaci sin dai primi istanti del combattimento.
- negli sport di squadra (calcio, pallavolo, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, rugby, hockey, football americano, baseball) si richiede lo sviluppo del pensiero tattico in un contesto di collaborazione con i propri compagni di squadra e di livelli di attivazione di moderata intensità.
- gli sport individuali di opposizione a prevalenza tattica (tennis, tennis tavolo, badminton) esigono lo sviluppo di un pensiero tattico adeguato alle competenze personali dell’atleta e alle caratteristiche del suo avversario. Necessitano di livelli elevati di attivazione per l’elevato numero di scambi e la rapidità delle azioni di gioco.
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