Perchè si dice “oggi non sento il movimento”

Quando un atleta afferma “oggi non sento il movimento”, si riferisce a una disconnessione tra il proprio corpo e la capacità di percepire con chiarezza ed efficacia l’esecuzione dei gesti tecnici, essenziali per la prestazione. Questo fenomeno è strettamente legato all’ansia o alla pressione psicologica, che interferisce con la naturale fluidità e sensibilità corporea.

Perché accade?

  1. Ansia e Sistema Nervoso - L’ansia induce uno stato di attivazione del sistema nervoso autonomo, in particolare del ramo simpatico, che è associato a una “risposta di lotta o fuga”. Questo stato può sovraccaricare la mente con pensieri autocritici o timori del fallimento, distraendo l’atleta dalla sensazione di connessione con il proprio corpo.
  2. Iperscrutinio e Consapevolezza Forzata - Sotto stress, l’atleta può diventare eccessivamente autoconsapevole e iniziare a “pensare troppo” al movimento, interferendo con l’automatismo e la coordinazione che normalmente governano i gesti atletici ben allenati. Questo eccesso di controllo può portare a movimenti rigidi e alla sensazione di “non sentire” il corpo.
  3. Disattivazione Sensoriale - Quando un atleta è bloccato dall’ansia, le capacità propriocettive – ovvero la capacità del corpo di “sentirsi” nello spazio e nei movimenti – possono essere alterate. La mancanza di fiducia nelle proprie percezioni rende difficile adattarsi rapidamente e fluire con le richieste del gesto.

Differenze tra tecnica e blocco psicologico

  • Tecnica - È un aspetto tangibile che può essere corretto con allenamenti specifici e miglioramenti misurabili. Se il problema fosse tecnico, l’atleta potrebbe semplicemente migliorare con istruzioni specifiche e ripetizione.
  • Blocco psicologico - Qui il problema non è cosa fare, ma come sentirsi liberi di farlo. La tecnica c’è, ma l’ansia “congela” il naturale utilizzo delle competenze tecniche. In questi casi, il problema è percepire il gesto come familiare e fluido.

Esempi

  1. Tennis - Un tennista può dire “non sento il movimento” se i colpi risultano forzati o troppo legati a un pensiero rigido, spesso derivato dal timore di commettere errori. Questo porta a colpire la pallina senza la tipica fluidità, compromettendo il risultato.
  2. Tiro a Volo - Un tiratore che “non sente il movimento” perde il senso del tempo e dello spazio necessari per eseguire il tiro, magari percependo il fucile come un oggetto esterno, estraneo alla propria sintonia.

Come affrontarlo

  • Tecniche di Rilassamento - Aiutano a ridurre l’attivazione ansiosa e ripristinano una maggiore naturalezza nei gesti.
  • Training Mentale - La visualizzazione del gesto e l’uso di routine pre-prestazione aiutano a spostare l’attenzione dal pensiero eccessivo alle sensazioni corporee.
  • Mindfulness e Propriocezione - Pratiche che aumentano la consapevolezza del momento presente e riconnettono corpo e mente.

In sostanza, il “non sentire il movimento” è spesso il campanello d’allarme di uno stato emotivo alterato, non di una reale mancanza tecnica. Una gestione mirata dell’ansia consente all’atleta di riscoprire le proprie sensazioni e potenzialità.

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