Cosa sappiamo su sport e autismo

Grosprêtre, S., Ruffino, C., Derguy, C., & Gueugneau, N. (2024). Sport and Autism: What Do We Know so Far? A Review. Sports Medicine-Open10(1), 107.

L’autismo è spesso associato ad ansia, una condizione che può derivare da sentimenti di isolamento sociale. Questa situazione può aumentare il rischio di depressione in alcuni casi. Tuttavia, lo sport e l’attività fisica offrono un supporto significativo per affrontare questi aspetti, grazie ai loro effetti positivi ormai ben documentati nel ridurre i sintomi della depressione.

Per ottenere benefici concreti attraverso l’attività sportiva, è importante seguire un programma per un periodo di tempo adeguato. In genere, i miglioramenti diventano evidenti dopo 16 settimane di esercizio costante, mentre i programmi più brevi, ad esempio di 8 settimane, possono avere un impatto limitato.

Benefici psicologici e fisici dello sport

Lo sport non migliora solo il benessere fisico, ma ha un impatto positivo anche su diversi aspetti psicologici. Per esempio, programmi di allenamento a breve termine possono aumentare l’autostima. Anche la percezione di autoefficacia, ossia la fiducia nelle proprie capacità, può crescere quando si svolgono attività che permettono di regolare autonomamente l’intensità degli esercizi.

I genitori di bambini autistici riferiscono spesso miglioramenti nell’umore, nella qualità della vita e nei comportamenti legati all’autismo dei propri figli dopo la loro partecipazione a programmi sportivi. Dal punto di vista fisico, gli individui autistici mostrano progressi significativi in termini di forza e forma fisica generale, con miglioramenti evidenti nella resistenza cardiovascolare e nella forza degli arti superiori e inferiori. L’allenamento dell’equilibrio, inoltre, può aiutare a ridurre i problemi motori legati alla stabilità, migliorando la capacità di gestire i movimenti del corpo.

Miglioramenti cognitivi e adattamenti fisici

Anche esercizi semplici e poco strutturati possono offrire benefici cognitivi. Per esempio, programmi basati su circuiti di esercizi hanno dimostrato di migliorare i tempi di reazione e la flessibilità cognitiva, aspetti spesso difficoltosi per le persone autistiche. Dal punto di vista fisico, si osservano benefici come la riduzione della massa grassa attraverso attività combinate di aerobica e esercizi neuromuscolari o coordinazione e forza.

Sport come basket, calcio e pallamano sono particolarmente efficaci per sviluppare le abilità percettivo-motorie grazie al grado di incertezza e adattabilità richiesto durante le partite. Questi sport, definiti “a abilità aperte”, stimolano reazioni rapide e flessibilità nei movimenti, migliorando le competenze motorie e cognitive.

Socialità e interazione attraverso l’attività fisica

Lo sport può anche avere un impatto positivo sulla socialità, un’area spesso critica per le persone autistiche. Partecipare ad attività sportive offre occasioni di interazione con altri partecipanti e istruttori, aumentando così le stimolazioni sociali. Questo può tradursi in miglioramenti nella comunicazione e nelle funzioni sociali. Inoltre, lo sport è vissuto come un’attività divertente, capace di offrire esperienze di successo e di accrescere la fiducia in sé stessi, soprattutto nel contesto di gruppo.

Da un punto di vista fisiologico, l’esercizio fisico può stimolare la produzione di ossitocina, un ormone legato alla cognizione sociale e ai comportamenti relazionali. È importante, però, scegliere con attenzione l’intensità dell’attività: un esercizio troppo leggero potrebbe non produrre benefici significativi, mentre un’attività troppo intensa rischia di causare disagio, scoraggiando la partecipazione.

Conclusioni

Secondo alcune ricerche, le attività fisiche possono essere una soluzione efficace e accessibile per la gestione dell’autismo. Offrono vantaggi a livello sociale, psicologico e fisico, e con il giusto approccio possono diventare una componente fondamentale per migliorare la qualità della vita delle persone autistiche e delle loro famiglie.

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