Molte persone evitano di praticare attività fisica nonostante siano consapevoli dei suoi benefici per la salute per diverse ragioni, legate sia a fattori psicologici che sociali, culturali e personali. Tra queste, il fatto che l’attività fisica venga percepita come noiosa o spiacevole è particolarmente significativo. Vediamo perché:
1. Mancanza di interesse e motivazione intrinseca
- Alcune persone non trovano soddisfazione o piacere nelle attività fisiche tradizionali (come corsa, palestra o esercizi ripetitivi), sentendole monotone.
- La motivazione intrinseca, legata al piacere dell’attività in sé, è spesso assente, quindi l’attività fisica viene vista come un obbligo o un dovere, non come un piacere.
2. Esperienze negative passate
- Molti hanno vissuto esperienze negative legate all’attività fisica, per esempio nel contesto scolastico (educazione fisica obbligatoria), che possono generare rifiuto o ansia anche in età adulta.
- Sentirsi incompetenti o confrontarsi con persone più esperte può creare disagio.
3. Percezione di fatica
- L’attività fisica, soprattutto quando non si è allenati, può risultare fisicamente faticosa e, in assenza di gratificazione immediata, le persone potrebbero percepirla come uno sforzo poco “utile” nel breve termine.
- La mancanza di risultati visibili immediati (es. perdita di peso, miglioramenti fisici) accentua questa sensazione.
4. Associazione con obblighi esterni
- L’attività fisica è spesso promossa come qualcosa di “necessario” per restare in salute, e ciò la fa sembrare un’imposizione. Quando una pratica è vista come un compito da fare, tende a perdere il suo aspetto divertente.
5. Alternativa più comoda e passiva
- Nel tempo libero, molte persone preferiscono attività passive (guardare la TV, usare il telefono, leggere) perché queste offrono relax immediato senza dispendio di energia.
- La routine sedentaria, una volta stabilita, diventa difficile da rompere.
6. Barriere sociali e ambientali
- Mancanza di tempo, lavoro sedentario o distanza dalle strutture sportive contribuiscono a ridurre l’attività fisica.
- Alcuni non trovano persone con cui condividere l’esperienza, rendendola meno piacevole e motivante.
7. Sottovalutazione del piacere progressivo
- Molti non realizzano che il piacere derivante dall’esercizio può crescere col tempo: lo sforzo iniziale è sgradevole, ma con costanza si sviluppa una certa gratificazione sia fisica (dopamina, endorfine) che psicologica.
Per ovviare a questa percezione negativa, spesso si consiglia di:
- Trovare attività piacevoli e adatte al proprio stile di vita (es. ballo, yoga, sport di squadra).
- Iniziare con esercizi semplici e brevi, concentrandosi sulla progressione e non sulla performance.
- Associare l’attività fisica a un contesto sociale piacevole (es. amici o gruppi).
- Reinterpretare l’attività fisica come momento di benessere e relax, più che come una “cura obbligata”.
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