Passano gli anni e le domande degli allenatori sono sempre le stesse. Riguardano in larga parte la gestione dell’ansia, come migliorare la concentrazione dei loro atleti/e durante le competizioni e come mantenere elevata la motivazione ad allenarsi. Per chi allena squadre o singoli atleti/e sono queste le tre domande principali.
Il mio compito negli interventi che svolgo con gli allenatori è duplice. Da un lato fornire informazioni teoriche su questi tre temi e dall’altra suggerire interventi da effettuare in allenamento per insegnare ai giovani delle modalità per affrontare queste situazioni di eccesso di ansia e riduzione della concentrazione e della motivazione.
Di solito il tempo che i Corsi di formazione federali dedicano a queste tematiche è limitato e l’approccio è sostanzialmente teorico, poiché le lezioni vengono svolte in aula (in presenza o a distanza), per cui si può dire che spesso gli interventi sono a carattere prevalentemente informativo e non formativo. Ciò ha come conseguenza che, nonostante l’interesse degli allenatori sia elevato, l’incidenza sulla loro pratica quotidiana è probabilmente meno evidente rispetto a quello che dovrebbe essere.
Capisco che da parte delle federazioni così come degli allenatori migliorare questa formazione comporterebbe un impiego di maggiori risorse non solo economiche ma anche di tempo e disponibilità a volere intraprendere un percorso di training. Questo approccio determinerebbe però un miglioramento delle capacità professionali di lavorare con gli atleti, con un vantaggio evidente per il movimento sportivo.
Senza scendere nei dettagli di come potrebbe essere organizzato un sistema che garantisse una formazione migliore, mi sembra che a distanza di quasi 40 anni, sono docente della Scuola dello Sport dal 1986, da quando ho iniziato a insegnare tematiche di psicologia dello sport nei Corsi per l’allenatori sentirsi ancora porre le stesse domande sta a indicare che il sistema di formazione presenta delle lacune che dovrebbero essere superate. Di positivo c’è la dimostrazione che gli allenatori forniscono tramite queste domande, del forte interesse e desiderio di migliorare le loro competenze psicologiche nella guida degli atleti/e.
Voglio concludere con un esempio. Infatti, si potrebbe a ragione sostenere che queste domande continuano a essere attuali in quanto gli allenatori che partecipano ai Corsi sono ancora in formazione e sono proprio questi i momenti in cui imparano queste competenze, che in seguito utilizzeranno. A questo riguardo vorrei fare un esempio riguardante la respirazione che ha tra le altre funzioni anche quella di migliorare l’autocontrollo, ma di solito nessun esercizio di respirazione fa parte del riscaldamento e dell’allenamento abituale. Ciò significa che questa competenza in molti casi non è entrata a fare parte della esperienza degli atleti, nonostante questo sia stato spiegato nei Corsi di formazione. Probabilmente gli allenatori sono così coinvolti nell’insegnamento e perfezionamento tecnico- tattico dei loro atleti che non ritengono di dovere dedicare del tempo a questa tematica.
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