8 anni di Calcio Insieme per giovani con disabilità intellettiva

Si sta concludendo l’ottavo anno di attività del progetto “Calcio Insieme”. E’ un progetto complesso rivolto ai giovani con disabilità intellettiva, con particolare riferimento ai giovani con autismo. E’ un periodo di tempo lungo in cui molti dei partecipanti sono passati dall’essere degli adolescenti con autismo a giovani adulti.

E’ un progetto della AS Roma in collaborazione con l’Accademia di Calcio Integrato, che ha l’obiettivo di promuovere una metodologia innovativa di allenamento del calcio fra questi giovani, partendo dall’età della scuola calcio 6-12 anni per arrivare all’attività più centrata sul gioco delle partite nelle età successive dai 13 anni e oltre.

474 sono stati i giovani coinvolti in 8 anni - Ogni anno il numero di giovani con disabilità intellettiva è aumentato. Inizialmente il progetto ha riguardato le fasce di età della scuola calcio, andando avanti si è arricchito della fascia di età superiore da noi chiamata “Lupetti crescono”, che ora comprende anche giovani che hanno raggiunto la maggiore età.

80 sono i giovani con autismo coinvolti nell’attività 2022-23 - Attualmente i giovani sono divisi in tre gruppi in base all’età e alle loro competenze motorie e psicologiche. Il gruppo composto da giovani con un livello grave di autismo sono seguiti ognuno da un singolo professionista (istruttore o psicologo). Il gruppo dei giovani più piccoli (6-9) anni e con un livello di funzionamento medio svolgono attività in gruppo e giochi con la palla. Il gruppo di adolescenti over14 di medio-alto funzionamento seguono un programma di allenamento di calcio e giocano partite di calcio5 fra di loro, in modo integrato con giocatori della scuola calcio della AS Roma e partecipano a eventi organizzati da altre società o FIGC.

30 sono stati i giovani con autismo nel primo anno - Calcio Insieme è iniziato a settembre 2015 con la collaborazione di alcune scuole di Roma che hanno promosso tra le famiglie degli alunni con disabilità intellettiva la conoscenza di questa iniziativa, organizzato incontri informativi con lo staff di Calcio Insieme per iniziare a costruire una Community sul territorio in cui scuola, famiglia, soggetti sportivi promotori, e staff potessero sentirsi parte di un progetto comune al cui centro vi sono i bambini con disabilità intellettiva e in particolare quelli con disturbo dello spettro autistico (ASD).

28 sono state le ore di formazione dello staff - Nel 2015 lo staff ha partecipato, prima dell’inizio dell’attività a un Corso di formazione della durata di 28 ore a cura di “Calcio Insieme” che ha avuto come docenti esperti nei vari ambiti della disabilità intellettiva e interventi di genitori, operatori della scuola e società sportive. All’inizio di ogni anno lo staff è coinvolto in un’attività di aggiornamento.

24 sono i professionisti - Lo staff è composto da 10 istruttori di calcio, 6 psicologi dello sport, 1logopedista, 3 medici, 1 responsabile dei rapporti con la scuola e i genitori,1responsabile dell’area tecnica, 1responsabile scientifico e 1 responsabile dei rapporti istituzionali.

20 sono le scuole coinvolte - I giovani con disabilità intellettiva coinvolti provengono da 20 scuole del territorio romano. Con ognuna di queste scuole è stato stabilito un rapporto di collaborazione tramite la preside, l’insegnante di sostegno e le famiglie.

9 sono i video per parlare di Calcio Insieme - Sono stati realizzati 6 brevi video didattici della durata ognuno di pochi minuti, finanziati dalla presidenza della Regione Lazio. Sono stati realizzati altri 3 video per presentare l’attività svolta e i risultati raggiunti.

7 sono i contributi scientifici pubblicati - 3 sono gli articoli scientifici pubblicati su riviste internazionali. E’ stato pubblicato un numero speciale della rivista “Movimento” e un articolo sulla rivista della Scuola dello Sport. Durante il Covid l’attività svolta online con questi giovani ha prodotto un libro tecnico di esercizi da svolgere a casa. L’attività è stata presentata al convegno nazionale della società italiana di disprassia, a un seminario svolto all’Istituto di neuropsichiatria dell’Università Sapienza di Roma ed è parte integrante del Corso di IV Livello per allenatori organizzato dalla Scuola dello Sport di Roma.

3 sono i campus estivi - Sono stati realizzati campi estivi per: rispondere ai bisogni espressi dalle famiglie con figli con disabilità intellettiva, offrendo settimane di campo estivo, gratuito; creare un modello di campus estivo e di giornata tipo, basato sul movimento, declinato nelle diverse espressioni ludico-motorie e sportive; costituire un concreto modello d’integrazione grazie alla presenza al campo estivo anche dei fratelli e sorelle o compagni di classe, loro coetanei con sviluppo tipico. Ogni settimana di camp era distribuita su 5 giornate per un totale di 25 ore settimanali.

3 sono i giovani che hanno svolto il ruolo di assistenti istruttori - Questi giovani hanno compiuto 18 anni e sono con noi da alcuni anni, la loro passione per il calcio è a tutto tondo.  Hanno svolto il ruolo di assistente istruttore durante le settimane dei campi estivi. In futuro potrebbero mettere a frutto le competenze sportive acquisite e fare dello sport il loro ambito lavorativo, ma la loro disabilità intellettiva risulta un ostacolo. L’obiettivo è di  abbattere questo ostacolo e costruire un percorso formativo per rendere accessibile a queste ragazze e ragazzi il calcio anche come possibile ambito lavorativo.

2 sono le aree indagate: motoria-sportiva e psico-sociale - Sono state proposte e sperimentate differenti prove motorie-sportive prima di giungere a quella finale che si avvale di una descrizione comportamentale su 5 livelli delle competenze motorie di base, ripetuta due volte l’anno, all’inizio del percorso didattico e al suo termine. Durante i colloqui con i genitori è stato chiesto loro di compilare schede informative sui comportamenti, a inizio e fine anno, per valutare la loro percezione di miglioramento sulle aree psicologiche e sociali indagate. Analoghe valutazioni psicologiche hanno condotto gli psicologi di questi giovani, esaminando  nei giovani più gravi anche la durata del loro impegno attivo durante ogni seduta di allenamento.

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