Le verità scomode dette da Mancini e Marchegiani

Hanno ragione Roberto Mancini e Luca Marchegiani, la situazione del calcio italiano è disperata. E’ una situazione senza soluzioni se si è costretti a convocare atleti stranieri di fatto, in quanto si sono formati e giocano all’estero ma con passaporto italiano.

L’alternativa è convocare giovani che militano in campionati di livello inferiore alla Serie A, per cui, come sottolinea Marchegiani viene a mancare il concetto di merito, infatti “la Nazionale era un punto di arrivo, ora Mancini deve chiamare gli esordienti”.

I problemi di cui parlare sarebbero troppi e mi viene il mal di testa solo a pensarci. Uno su tutti di cui non si parlato riguarda il tema di quale sia l’interesse di proprietà straniere delle squadre a promuovere calciatori italiani quando si può vincere avendo in campo anche 11 stranieri. Nella sola Serie A sono ben 7 i proprietari stranieri, che rappresentano il 35% del totale. In Europa, solo in Germania non vi è questo fenomeno che in Premiere League ha raggiunto il 75% delle proprietà.

Assistiamo a uno scontro tra culture diverse, laddove vincerà chi detiene il potere economico. Non c’è più tempo per la scoperta e la formazione del patrimonio rappresentato dai giovani che giocano a calcio, l’interesse si è spostato solo sul risultato delle squadre, che a sua volta è indipendente dalla funzione del settore giovanile. Chi detiene il potere economico può scegliere in tutto il mondo i calciatori per la propria squadra, perchè dovrebbe prestare attenzione a un mercato più ristretto?

 

 

 

 

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