Una valutazione psicologica della classifica di Serie A

Dopo 15 partite giocate si è chiusa la prima parte del campionato di Serie A .

Sulla base dei risultati ottenuti dalle prime sei squadre si possono fare alcune osservazioni.

Eccezionale è stata la progressione del Napoli che ha vinto 13 partite pareggiandone solo due. E’ evidente la bontà della coesione della squadra, oltre alla sua qualità nel gioco, ogni calciatore gioca per la squadra e non c’è stata nessuna manifestazione di esultanza aldilà della ovvia soddisfazione e questo è certamente un segno di maturità psicologica di tutti, allenatore, staff e calciatori, che hanno così dimostrato di essere fortemente centrati sull’obiettivo da raggiungere in ogni singola partita senza lasciarsi distrarre dall’euforia del primato in classifica e della distanza di ben 9 e 10 punti dalle inseguitrici più vicine.

Il Milan occupa la seconda posizione ma deve tollerare meglio i momenti topici del calendario, perchè insieme alla Lazio ha perso due delle ultime partite quattro partite, permettendo al Napoli di prendere un vantaggio considerevole prima di questa lunga sosta.

L’Inter e mi sembra anche il suo allenatore devono migliorare nel gestire i momenti di difficoltà, poiché anche se ha vinto 10 partite ne ha però 5. Questa altalena di risultati è stata una costanza di questa fase del campionato e aldilà di questioni tattiche e dell’assenza di alcuni giocatori, credo che sia dovuta anche a difficoltà di ordine mentale nella squadra nel restare unita e compatta anche quando non sta vincendo.

La Juventus ha avuto un inizio disastroso in termini di risultati determinato dai molti giocatori infortunati ma anche perchè è sembrata mancare la motivazione ad accettare questa fase critica. Ciò nonostante all’inizio i pareggi le hanno impedito di crollare definitivamente sino a giungere a vincere sei partite consecutive e a essere la difesa migliorare del campionato. Insomma non è affogata come sembrava, ha mostrato resilienza e alla fine il lavoro dell’allenatore e l’emergere di una maggiore leadership in campo di alcuni giocatori ha modificato in positivo la mentalità. Ora è terza, con la speranza di recuperare pienamente alcuni uomini chiave come Chiesa e Pogba e di non avere infortunati tra gli 11 che parteciperanno al mondiale.

L’Atalanta ha avuto un ottimo avvio con 7 vittorie e 3 pareggi. Secondo  l’allenatore la squadra sta vivendo una fase in cui vi sono problemi nell’integrare i giovani e nel fare accettare ai vecchi che devono lasciar loro uno spazio. Questa difficoltà, ancora una volta legata alla coesione e alla condivisione da parte di tutti del progetto dell’allenatore, ha probabilmente determinato gli ultimi risultati non positivi.

 

 

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