Qatar 2022: i maxi recuperi non aiutano i giocatori

I maxi recuperi che stanno andando in scena al Mondiale in Qatar non fanno bene ai giocatori. I campioni delle Nazionali avrebbero dovuto essere allenati per questo, invece il nuovo metodo è stato improvvisato. Lo scrive il Corriere della Sera, in un pezzo a firma di Paolo Casarin, che intervista Alberto Cei, professore di psicologia all’Università di Tor Vergata e S. Raffaele di Roma. Cei lo spiega in modo molto chiaro: i giocatori sono abituati a giocare entro un certo intervallo di tempo. L’incertezza sul recupero, l’allungamento dei tempi di gioco, mette a dura prova la loro tenuta fisica e mentale. E’ come se un corridore si allenasse a correre i 5mila metri e poi scoprisse di doverne coprire il doppio. I calciatori, insomma, avrebbero dovuto essere preparati alla novità con un allenamento specifico.

«Gli attori principali delle partite sono i calciatori e in loro la certezza dell’inizio e della fine della partita determina, negli anni, la costruzione di una mentalità che gli permette di essere pronti al fischio dell’arbitro. Gli schemi mentali dei calciatori comprendono non solo “cosa fare” ma anche “quando fare” all’interno di un periodo di tempo definito di 90 minuti a cui si sommano, da molti anni, circa 5 minuti di recupero. Tutto nella vita dei calciatori viene organizzato per consentirgli di esprimersi al meglio in questo periodo di tempo, vissuto con grande stress mentale nelle partite importanti come quelle di un Mondiale. L’allungamento anomalo del tempo di recupero mai sperimentato nei campionati, mette a dura prova la tenuta fisica e mentale delle squadre. È come se un corridore allenato a correre i 5.000 scoprisse ai Mondiali che la distanza è stata allungata di 1.000 metri. Quale che sia la ragione per introdurla, si doveva concordarla con chi produce le prestazioni, i calciatori, che avrebbero dovuto avere il tempo per allenarsi a giocare con questa nuova procedura».

0 Risposte a “Qatar 2022: i maxi recuperi non aiutano i giocatori”


  • Nessun commento

Contribuisci con la tua opinione