Lo sport è centrale nello sviluppo dei giovani

Lo sport sempre più diventa il luogo dove i nostri giovani possono imparare a diventare consapevoli, responsabili verso se stessi e gli altri, abili a gestire gli errori e a correggersi, collaborativi in un ambiente competitivo, competenti nel gestire le emozioni.

Per raggiungere questi obiettivi lo sport si deve dotare di dirigenti sportivi e allenatori che siano consapevoli del valore di queste qualità e che l’apprendimento sportivo non può mai essere disgiunto dallo sviluppo di queste dimensioni psicologiche. Basta pensare che la memoria motoria, quindi la capacità di sapere riprendere nella nostra mente un’azione tecnica e riprodurla, è sempre connessa alle sensazioni fisiche di quei movimenti e allo stato d’animo con cui è stato imparato. In sostanza tutto ciò che è motorio è mentale e viceversa. La ripetizione mentale di un azione sportiva comporta immediatamente l’attivazione dei sistemi motori necessari alla sua esecuzione.

Solo l’ignoranza e la scarsa competenza possono impedire alle società sportive di svolgere questo ruolo di sviluppo globale del giovane ancora di più oggi che lo sport è un evento di massa e che i giovani hanno perso tutte le altre situazioni di attività spontanea e gestita da loro che erano rappresentate dal gioco per strada, nei cortili, negli oratori, nei giardini. Ora ci sono solo situazioni organizzate che dovrebbero svolgere anche questo ruolo di fare crescere l’autonomia dei giovani attraverso uno sport.

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