Il calcio del futuro tra algoritmo e imprevedibilità

Se il calcio è l’ultimo rito religioso dei laici, fondato sul fatto che il gol è quell’evento raro durante partita che può avvenire in qualsiasi istante e cambiare il volto di una partita, gli algoritmi proposti da Wall Street Football, start up che si occupa di calcio, possono distruggere le emozioni generate da questa semplice regola e rendere il gioco prevedibile, quindi noioso agli occhi di tutti gli appassionati.

Ogni società ha il diritto di perseguire i propri scopi che in questo caso sono stati ben espressi dal ceo Giovanni Bertoli quando afferma che è possibile prevedere la prestazione del calciatore: tiri, gol, falli fatti e subiti, qualsiasi azione. E’ un’ottima opportunità offerta ai bookmaker che devono stabilire le quote ma anche per i tifosi, per il fantacalcio. Le società di calcio potrebbero servirsene per conoscere i calciatori e in futuro un allenatore saprebbe quando e se sostituire un determinato calciatore, sfruttando la possibilità di avere i dati durante la partita in tempo reale.

Sono d’accordo con l’uso dei dati che si possono raccogliere ma sono stati studiati gli effetti di questo approccio sull’allenatore e sui calciatori? Il fare la cosa giusta nel momento giusto sarà determinato solo dai dati che gli giungono o continuerà a giocare un ruolo importante la soggettività del mister? Gli allenatori filtreranno queste informazioni in base alle proprie idee o saranno indotti a servirsene senza nessuna riflessione critica? I calciatori diventeranno prigionieri dell’algoritmo che gli suggerirà come giocare o useranno ancora la creatività per uscire da situazioni difficili?

E poi perchè non si è studiato come applicare l’algoritmo ai comportamenti dell’allenatore  durante la partita per identificare gli effetti della sua leadership, scoprendo in che percentuale produce risultati efficaci e in quali fasi della partita. Se ricopre come tutti affermano il ruolo di leader, il suo stile di guida dovrebbe avere una notevole influenza sui giocatori, perchè non si è studiato come migliorare le sue indicazioni con un scout del suo comportamento?

In sostanza non togliamo al gioco del calcio l’imprevedibilità del risultato, determinata dalla soggettività dei singoli giocatori, dalle loro interazioni come squadra e dai comportamenti del tecnico, perchè nessuno vuole vedere calciatori perfetti che si muovono come soldatini allenati dal mister-algoritmo.

 

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