Il tennis è uno sport particolarmente sfidante e stressante, non voglio dire che lo sia più delle altre discipline sportive, tuttavia presenta un lungo elenco di eventi che raramente sono gestibili da un tennista a meno che non abbia sviluppato un sistema per dominarli e servirsene a suo favore per mettere in difficoltà l’avversario.
Quali sono questi eventi generatori di stress:
- La partita non ha una durata definita e su tre set può superare anche le tre ore se è molto combattuta.
- La maggior parte dei punti è giocata in poco tempo e, quindi, in una manciata di secondi il punto è vinto o perso. Questa situazione si ripete per più di 100.
- Ogni punto è seguito da una pausa di 25 secondi. 100 punti, 100 pause. E’ un momento utile per pensare e ridurre lo stress ma se è gestito male è sufficiente per rovinarsi mentalmente.
- Lo scopo del gioco è di dominare l’avversario e può succedere che il tennista non sappia manifestare questa mentalità.
- E’ uno sport basato sulla rapidità negli spostamenti e ciò avviene grazie alla forma atletica ma anche al lavoro mentale svolto in campo per mantenersi sempre attivi e inviare questo input al corpo.
- Vince chi sbaglia di meno, soprattutto chi evita gli errori banali, chiamati errori gratuiti.
- Finché non si perde l’ultimo punto è possibile ribaltare il risultato della partita a proprio favore. Troppo spesso il giocatore non crede a questa possibilità e di conseguenza non la sfrutta.
- Sapere gestire i propri errori, senza deprimersi o diventare impulsivi, è decisivo. Incoraggiarsi con continuità durante il match è molto importante.
- Bisogna avere un piano di gioco ma sapere anche cosa fare quando ci si trova in difficoltà.
- Il servizio è un’abilità di precisione così lo sono il calcio di rigore, i tiri liberi o il servizio nella pallavolo, è necessario avere automatizzato una routine personale che permetta di utilizzare questa azione nel modo migliore.
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