La ricerca dell’eccellenza ha avvicinato molte/i atlete/i alla psicologia dello sport. Spinti dal desiderio di potenziare, oltre al fisico, anche la mente, diversi professionisti si sono rivolti a questo tipo di sostegno, così da aumentare la probabilità di fornire prestazioni eccezionali.
Negli ultimi 20 anni l’allenamento mentale è entrato a far parte della preparazione svolta per gareggiare nelle competizioni più importanti, come i campionati del mondo e le Olimpiadi. Negli anni ’60 si pensava che il segreto per vincere le medaglie fosse la padronanza della tecnica migliore ma si scoprì che da sola non bastava e che se i risultati non venivano era perché non si era preparati fisicamente.
Così negli anni ’70 salirono alla ribalta i fisiologi: analizzavano le richieste fisiche degli sport e fornivano programmi per rendere più adeguata la condizione atletica. Nonostante questo tipo di preparazione molte/i atlete/i con eccellenti fisici, un’ottima condizione atletica e tecnica continuavano a fallire. Ciò determinò anche uno caratterizzazione dell’attività sportiva in termini professionali, una preparazione a tempo pieno ai più alti livelli tecnici e di preparazione fisica e il risultato fu una maggiore omogeneità delle prestazioni.
Negli anni ’80 gli esperti cominciarono a pensare che la psicologia umana poteva giocare un ruolo centrale nel favorire il successo, quello che gli americani hanno chiamato il vantaggio mentale. Oggi sappiamo che a parità di abilità tecnica e di preparazione atletica la differenza la fa la testaovvero che il successo per l’80% è mentale. Esiste una relazione circolare positiva per cui una condizione mentale ottimale permette di fornire le prestazioni migliori e il successo ottenuto sviluppa un approccio mentale positivo alla prestazione.
Le principali abilità utilizzate da atlete/i top level possono essere così sintetizzate:
- Capacità di gestire lo stress agonistico attraverso l’autoregolazione dei livelli di attivazione ed emozionali.
- Livello elevato di fiducia in se stessi e, in particolare, percepirsi in grado di affrontare le situazioni agonistiche più intense.
- Capacità di stabilire obiettivi a breve e a lungo termine che siano sfidanti e raggiungibili.
- Abilità a concentrarsi solo sulle cose essenziali per la prestazione.
- Abilità a ri-concentrarsi rapidamente dopo una fase negativa o un errore.
- Percepirsi determinati e impegnati a raggiungere gli obiettivi.
- Avere un dialogo positivo con se stessi, essere abituati a guidarsi in maniera affermativa (dicendosi esattamente solo quello che deve essere fatto, senza mai pensare a ciò che non deve essere fatto).
- Prendersi cura del proprio benessere mentale e fisico.
0 Risposte a “Le competenze psicologiche degli atleti e delle atlete di élite”