La fatica mentale: come ingannarla

Walter Staiano, Andrea Bosio, Helma M. de Morree, Ermanno Rampinini e Samuele Marcora (2018). The cardinal exercise stopper: muscle fatigue, muscle pain or perception of effort?  Progress in Brain Research, 240, 175-200.

La capacità di sostenere l’esercizio aerobico ad alta intensità è essenziale per le prestazioni di resistenza. La cessazione di un esercizio aerobico ad alta intensità è dovuta a fatica muscolare, dolore muscolare o a un aumento della percezione dello sforzo?

I partecipanti allo studio hanno effettuato una prova sul  cicloergometro a carico costante e alta intensità. Sono stati spinti fino al massimo sforzo possibile. I risultati mostrano che nel momento in cui l’atleta smette volontariamente di pedalare (momento teorico di massimo esaurimento) in realtà possiede ancora una capacità di esercizio elevata. Significa che dal punto di vista fisiologico, quando l’atleta si percepisce esaurito in realtà può ancora produrre una potenza circa doppia rispetto a quella che lo ha portato all’esaurimento. I dati mettono in luce che il fattore che impedisce la prosecuzione dell’esercizio, nel momento in cui ci si ferma durante uno sforzo intenso, non è la mancanza di forza per continuare a quella intensità o la percezione di dolore ai muscoli. Il motivo per cui si interrompe o si diminuisce l’intensità durante uno sforzo ad alta intensità risiede nella percezione dello sforzo.

Un trucco per continuare alla stessa intensità è di distrarre la mente con un pensiero che sostenga questo sforzo ancora per qualche secondo o per qualche metro, quello è il momento decisivo della gara perchè chi non ragiona in questo modo smetterà o rallenterà in modo eccessivo mentre noi continueremo.

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