“Mancini convoca Sinner”

“Mancini convoca Sinner” c’era scritto sugli striscioni a Torino a dimostrazione del riconoscimento non solo tecnico di questo giovane tennista ma anche della sua capacità di giocare partite di livello assoluto in modo intelligente e combattivo.

Qualità queste ultime due che sono mancate alla nazionale di calcio italiane nelle sue utile due partite. Al momento il successo all’europeo di calcio della scorsa estate è interpretabile, secondo me, come la vittoria di una squadra outsider che è riuscita a esprimersi al suo massimo livello, così come è accaduto in passato squadre come la Grecia e la Danimarca. Successo meritato naturalmente, così come le competenze dei giocatori non possono di certo essersi sciolte in questi mesi.

La questione riguarda il percorso successivo: è possibile ripetere quel tipo di prestazioni? La risposta non è scontata, perchè sappiamo che il mantenere un elevato standard di successo continuativo nel tempo non solo non è scontato ma non è affatto facile.

La prova al momento la squadra italiana non l’ha superata, il collettivo è stato insufficiente al compito e i singoli non hanno saputo rappresentare una valore aggiunto decisivo.

Il futuro non sappiamo come sarà ma certamente va effettuata una preparazione psicologica diversa e più specifica che il semplice e scontato “giochiamo per divertirci, abbiamo le competenze per andare avanti” e così via.

 

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