Quanti modi per dire: ti licenzio

Il tema del mandare via un allenatore avviene di solito nei modi meno corretti che si possa immaginare e quello di Koeman con il Barcellona è solo l’ultimo di una lunga serie che Furio Zara riassume con molti altri esempi nel suo articolo su Repubblica.it.

Questi esempi mi hanno fatto venire in mente tutte le volte che mi sono trovato in questa situazione. Nel lavoro di consulenza succede di essere mandati via o di non vedere confermato precedente. Raramente mi è successo che qualcuno mi spiegasse la ragione. Normalmente succede che quando chiami non trovi più il tuo interlocutore, è assente o occupato, e poi qualcuno ti dirà che non lavori più per loro. Questo è l’approccio più frequente che ho vissuto con le federazioni. In altre situazioni i nuovi dirigenti mi chiesero di raccontare qual era stato il mio lavoro in quegli anni. La risposta fu “faceva veramente tutte queste cose? Le faremo sapere”. Ovviamente non successe. Altre volte la spiegazione riguarda il rifiuto degli allenatori di lavorare con uno psicologo o viceversa i tecnici lo propongono ma i dirigenti negano questa collaborazione.

Fare il consulente comporta anche questa capacità di reagire positivamente ai rifiuti e a continuare a promuovere il proprio lavoro. Ci vuole tempo a capire che queste non mettono discussione le capacità professionali ma il più delle volte sono solo risposte politiche o difesa di spazi che non sin fare occupare da un altro professionista.

Se per l’atleta è indispensabile rispondere in modo costruttivo agli errori, per il consulente è altrettanto decisivo rispondere a queste difficoltà e rifiuti mantenendo inalterata la propria capacità propositiva.

 

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