Come si realizza un programma di coaching per l’arbitro

Nel web mi sono imbattuto in questo mio vecchio articolo sugli arbitri tuttora attuale e di cui ripropongo una parte.

Ho lavorato con arbitri di pallavolo e di calcio ai massimi livelli per circa 15 anni, è statore me un lavoro estremamente interessante e molto ben accettato in quell’ambiente. Oggi è un’area del tutto abbandonata da queste federazioni. Ovviamente questo è ciò non è avvenuto nel mondo, soprattutto nel calcio. Siamo stati in anticipo rispetto agli altri paesi e poi andati via i dirigenti interessati (Benito Montesi nella pallavolo e Paolo Casarin nel calcio) quest’area d’intervento si chiusa a queste tematiche di sviluppo personale e professionale degli arbitri. E’ datato 1986 il libro di Psicologia degli arbitri di pallavolo. Eravamo dei marziani mentre invece pensavamo che fosse la normalità.

“Il programma si articola in quattro parti: definizione del piano di autosviluppo, attuazione del programma di azione formulato, valutazione dei risultati raggiunti e follow-up finale.

La definizione del piano di autosviluppo personale viene realizzata in due fasi. La prima comporta l’illustrazione dei risultati emersi dal Test of Attentional and Interpersonal Style e la formulazione di un Piano di Autosviluppo Personale centrato sui punti seguenti:

  • Descrizione delle principali aree di miglioramento scelte dall’arbitro
  • Descrizione di quali sono le cause che hanno determinato uno sviluppo limitato o insoddisfacente in questi ambiti
  • Descrizione di quali sono le situazioni specifiche che con più probabilità contribuiscono a mantenere queste difficoltà/limitazioni
  • Identificazione di quali sono le abilità che vuole sviluppare per superare queste difficoltà
  • Identificazione di quali sono i parametri che vuole usare per valutare il proprio miglioramento
  • Identificazione delle azioni che vuole effettuare per migliorare queste competenze
  • Identificazione di chi potrebbe fornirgli un supporto esterno di fiducia con cui confrontarsi e verificare se il suo comportamento sta cambiando

Nel successivo incontro s’identifica un obiettivo specifico di miglioramento e si formula un Piano di Azione”.

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