Pratica sportiva e disabilità in Italia

Le Paralimpiadi hanno messo in luce il valore dello sport come espressione di autorealizzazione e d’inclusione. Nel 2019 l’Istat aveva prodotto un report sul mondo della disabilità di cui si riporta quanto evidenziato in relazione allo sport.

Per le persone con disabilità, in passato, non c’era alcuna possibilità di praticare attività fisico-sportiva, soprattutto a livello agonistico; solo nel Novecento appaiono le prime manifestazioni sportive a carattere internazionale, promosse nell’ambito di una delle singole categorie dei disabili. Malgrado il concetto di Sport per tutti sia ormai largamente condiviso il coinvolgimento nello sport resta molto basso.

  • Solo il 9,1% pratica uno sport con regolarità. La quota di sportivi aumenta significativamente quando le limitazioni sono meno gravi (raggiungendo il 20,5%). Presso la popolazione senza alcuna limitazione corrisponde al 36,6%.
  • Le persone con limitazioni gravi che, pur non praticando sport, svolgono qualche attività fisica, sono il 14,4% (meno della metà del valore raggiunto dalla popolazione che non ha limitazioni, cioè il 29,1%). Tra le persone con limitazioni meno gravi, coloro che si dedicano ad attività fisiche sono il 27,6%.
  • Su 10 persone con limitazioni gravi, circa 8 dichiarano di essere totalmente inattive, cioè sedentarie, e di non svolgere nessuno sport, né attività fisica, contro il 34,1% registrato presso la popolazione senza limitazioni.
  • Tra le persone con limitazioni gravi si manifestano significative differenze di genere (pratica sport il 13,7% degli uomini, ma solo il 6,0% delle donne) e di età (pratica sport il 20,7 delle persone di età inferiore ai 65 anni contro il 2,7 degli anziani).
  • Si osservano distanze territoriali con uno spiccato gradiente Nord-Sud: fanno sport l’11,9% delle persone con gravi limitazioni residenti al Nord, contro il 6,3% di chi vive nel Mezzogiorno.
  • Sono forti anche le disuguaglianze socioeconomiche: tra le persone gravemente limitate con un titolo di studio medio-alto o risorse economiche ottime o adeguate si raggiungono infatti livelli più elevati di coinvolgimento in attività fisico-sportive.
  • Si osservano livelli superiori di attività fisica adeguata, tra le persone con difficoltà (moderata o grave) nelle aree sensoriali (9,5% contro il 21% delle persone senza alcuna limitazione in questa area funzionale), e livelli molto più bassi tra le persone con difficoltà (gravi o moderate) nel camminare30 (3,3% contro il 21% dei non limitati in quest’area).

 

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