Juventus è vittima dei successi

La Juventus sembra vittima dei suoi propri successi (9 campionati consecutivi vinti). Quest’anno la squadra ha cambiato diversi giocatori ma quando si entra in un club con questi risultati alle spalle, si può tendere ad assumere una mentalità arrogante, centrata sui risultati del passato prossimo, ma che non appartiene al presente.

In questo modo, si può giocare una partita con un approccio mentale che tende ad aspettare l’inevitabile risultato positivo, la vittoria. Questo approccio può anche spiegare gli errori di superficialità commessi da Arthur contro il Benevento e da Bentancur in Champions League che hanno regalato un rete agli avversari.

Un primo errore tipico dell’arroganza risiede nella condizione che le regole normali per questa squadra non sono valide. I successi degli anni passati possono accecare la squadra, potandola a credere che una soluzione vincente è comunque sempre disponibile.

Un secondo errore di questa mentalità è la fiducia nelle proprie capacità di risolvere le partite. E’ certamente una convinzione positiva ma solo se si accompagna con l’impegno necessario altrimenti resta solo una speranza ottimistica.

Un terzo errore di questa mentalità arrogante risiede nelle spiegazioni fornite dall’allenatore, Andrea Pirlo, che interpreta, almeno pubblicamente, questi risultati negativi con alcuni errori di singoli giocatori. E’ ovvio che ci sono stati ma in una squadra questi errori di mentalità dei singoli si manifestano quando manca la coesione di squadra sull’impegno con cui affrontare le partite. Sono mancati i giocatori-leader che devono mantenere i livelli di focus elevati durante la partita senza che il gioco diventi impulsivo e troppo rapido.

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