I problemi della Juventus squadra poco unita

La situazione che sta vivendo la Juventus è interessante per cercare di capire come sia possibile che una squadra costruita per vincere la Champions League non sia in grado in questo momento di sviluppare un gioco adeguato al suo livello e subisca l’iniziativa di squadre a lei nettamente inferiori per qualità.

Come hanno detto in molti, nella partita contro il Lione alla Juventus è mancata la velocità, la determinazione e l’intensità di gioco. Molti giocatori si sono dimostrati distratti in campo e l’individualismo di Cristiano Ronaldo non è bastato a ribaltare il risultato finale.

In questo periodo, alla Juventus manca l’impegno e la dedizione totale del collettivo al raggiungimento degli obiettivi di prestazione e di risultato, che sono l’essenza di un team di successo. Osservando i comportamenti in campo, raramente e  solo nei minuti finali delle partite, non si vede la prontezza fisica e mentale a volere giocare una palla, reagire a un errore o a muoversi per aiutare un compagno.

La Juventus è composta da alcuni campioni e altri molto bravi, tutti giocano nelle rispettive nazionali. Ora è una squadra poco unita in cui manca un nucleo centrale di giocatori che la possano guidare. Le squadre di successo hanno sempre un gruppo interno di riferimento per i momenti di maggiore stress competitivo, è rimasto solo Bonucci che da solo non può svolgere con efficacia questo ruolo. Troppi non hanno lo sguardo di tigre (Betancourt, Rabiot, Pjanic, Quadrado) e sembrano svolgere dei compiti assegnati piuttosto che giocare una partita di calcio.

Leader di una squadra non possono essere Ronaldo, Dybala e Iguain, loro sono le stelle che brillano grazie al lavoro di una squadra che li sostiene e li favorisce.

Il secondo problema della Juventus è nel modo di ragionare di Sarri. Quando afferma che non riesce a fare capire alla squadra un concetto semplice come è quello della velocità, personalmente non capisco cosa voglia spiegare.

La velocità si può differenziare in due aspetti. Il primo si riferisce, ad esempio, al fatto che quando un calciatore subisce un fallo deve alzarsi subito ed essere immediatamente pronto all’azione seguente o se perde palla deve rapidamente continuare nell’azione. Questo è un concetto che un calciatore professionista dovrebbe manifestare indipendentemente dalla tipologia di  gioco della squadra. Riguarda la combattività e la tenacia che devono essere sempre presenti in ogni minuto della gara.

Il secondo aspetto, riguarda invece la velocità in relazione al tipo di gioco che la squadra ha preparato durante la settimana e che ogni allenatore richiede in funzione della sua filosofia.

Mi sembra che alla Juventus manchi il primo tipo di velocità che è alla base della competitività e che se viene a mancare impedisce qualsiasi altro tipo di ragionamento, perché la lentezza rende il gioco prevedibile e facilmente contrastabile da qualsiasi squadra che invece sia più reattiva in campo anche se di livello inferiore.

Suggerirei a Sarri di allenare in questi giorni il cuore dei giocatori e non gli schemi.

 

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