Come il pensare in positivo può distruggere le proprie prestazioni

Quante volte abbiamo sentito dire che bisogna essere ottimisti, che bisogna crederci che si può vincere, o che “con tutto quello che hai fatto ti meriti proprio di raggiungere un grande risultato”.

Apparentemente non c’è nulla di sbagliato a pensare in questo modo , “è così che ci si carica” dicono in molti. Dicono anche “che dovrei dirgli: di perdere? Nessuno entra su un campo per uscirne sconfitto e, quindi, si deve iniziare la gara con la volontà di vincerla, perché se neanche lo pensi come farai a ottenerla?”.

Insomma, “pensa in positivo e vedrai che accadrà quello che vuoi”.

Ebbene tutti questi bei pensieri sono sicuramente inutili e possono diventare dannosi, poiché alle prime difficoltà ed errori durante la gara, l’atleta non sarà pronto a reagire immediatamente poiché si aspetta di vincere, è cioè focalizzato sul risultato e non su quello che deve fare per ottenerlo.

“Ero pronto … e poi le cose non sono andate come avevo previsto”. Queste sono spesso le parole di chi entra con un atteggiamento troppo fiducioso e poi al termine della prestazione attribuisce a qualcosa fuori di sé il risultato, senza assumersi la responsabilità di quanto è successo.

Questi pensieri, che rappresentano le aspettative dell’atleta sulla sua gara, possono realmente considerarsi come i killer della prestazione. Sono stupiti dai loro stessi errori e dalle difficoltà che incontrano in gara e non si sono preparati un piano per reagire efficacemente a queste situazioni.

0 Risposte a “Come il pensare in positivo può distruggere le proprie prestazioni”


  • Nessun commento

Contribuisci con la tua opinione