Charles Leclerc: le caratteristiche mentali di un predestinato

Charles Leclerc è un predestinato ad avere successo non solo per essersi meritato di esordire in questa stagione agonistica in Formula 1 e in una casa automobilistica leggendaria come la Ferrari e neanche per i complimenti ricevuti da Lewis Hamilton. E’ un predestinato, in quanto ha avuto una condotta di gara eccezionale che ha messo in evidenza che le sue caratteristiche sono quelle dei campioni di livello assoluto. A inizio gara ha saputo dimostrare di avere un notevole auto-controllo, reagendo in modo emotivamente stabile al sorpasso che lo ha fatto scalare in terza posizione e impostando immediatamente la risposta che da questa posizione l’ha portato in testa, superando proprio il suo compagno di squadra – perché lui andava più veloce – e avendo anche chiesto il via libera in radio al box.

Queste azioni evidenziano l’elevato controllo emotivo di un ragazzo di 21 anni, che non si è montato la testa per essere stato il più giovane pilota della Ferrari a ottenere la pole position ma che ha lottato con determinazione per tutta la gara. Questo è l’esemplificazione di quella che viene chiamata apertura mentale, che richiede di allontanare dalla mente quanto di buono si è fatto in precedenza, il giorno prima ma anche pochi istanti prima, per mettere la propria energia fisica e mentale solo nella realizzazione di ciò che dovrebbe accadere negli istanti seguenti, giacché in pochi secondi si fanno o si subiscono sorpassi, si mantiene la pressione sull’avversario, si dice in pratica “sono qui e ti sto per prendere”. Questo è il killer instinct che come ricorda sempre il leggendario Rod Laver vuol dire: “Non permettere mai all’avversario di pensare che sarà facile giocare con te”. Charles Leclerq ha mostrato di possedere questa qualità.

L’incidente alla sua Ferrari nel finale l’ha privato della vittoria che meritava, anche qui però si è messa in evidenza la sua capacità di reazione rapida a un fattore di disturbo esterno, quello meccanico, e uno interno a sé, quale reazione agonistica avere. Ha resistito, non ha dato segni di scoraggiamento emotivo e di rabbia e ha ragionato per giungere al termine in terza posizione, sfruttando l’entrata della safety car che gli permesso a due giri dal termine di non essere superato perdendo così la terza posizione e senza spingere troppo perché sarebbe rimasto senza benzina. Questi sono comportamenti, che a chi guarda la gara dal divano di casa, potrebbero sembrare scontati ma che, per chi vive in prima persona la competizione, sono invece delle situazioni di cui servirsi con consapevolezza e competenza, che solo un pilota abile nel gestire questi fattori esterni e interni potrà gestire a suo favore. Con questa gara Charles Leclerc si è inserito nella scia dei campioni di ogni sport, per capacità e propensione a utilizzare a proprio favore gli stress agonistici, continuando in questo modo li potrà raggiungere e scoprire il piacere sottile che si prova a essere di livello assoluto.

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