Scopo dell’allenamento: insegnare a reagire immediamente a un momento negativo

Insegnare lo sport a giovani che si allenano più ore tutti i giorni, significa insegnare ad affrontare le difficoltà. Diventare un atleta esperto vuol dire conoscere meglio se stessi, e ciò avviene solo nelle situazioni che ci costringono a essere totalmente focalizzati sulla prestazione da fornire in un dato momento.

Chi pratica un’attività ricreativa ha lo scopo di impegnarsi per essere nell’immediato soddisfatto di ciò che sta facendo, una corsa in un parco o una passeggiata in montagna si fanno per scelta personale e per il piacere immediato che queste attività determinano, in ogni momento ci si può fermare per poi riprendere se si ha voglia.

L’atleta vive una situazione completamente differente anche se svolge un’attività che ha scelto e che gli fornisce soddisfazione. L’atleta è essenzialmente un esploratore di se stesso. Deve conoscere e ridurre i propri limiti e lavora per raggiungere la vetta che sarà in grado di conquistare attraverso questo lavoro di esplorazione. Non conosce a priori il risultato e neanche il punto di arrivo, ammesso che ve ne sia uno. Si dispone, infatti,  a correre il rischio di fallire mentre impegna tutto se stesso nel riuscire a soddisfare le sue aspirazioni.

Un atleta ha sviluppato questo atteggiamento nei confronti dello sport e delle sue prestazioni, quando si accorge che è in grado di accettare gli errori e i momenti negativi che incontra sul suo cammino. A nessuno piace sbagliare ma deve sapere che l’errore è parte di qualsiasi prestazione. Ciò che conta è fornire una reazione costruttiva all’errore. In questi momenti, è decisivo il lavoro interiore che conduce per parcheggiare da una parte della mente quanto è appena avvenuto, per concentrarsi nuovamente sul presente.

Molti atleti falliscono perché non s’impegnano abbastanza in questo lavoro di ri-focalizzazione sul futuro immediato. In altri termini, non si allenano a passare da giusto a sbagliato nel tempo più breve possibile. Quindi, l’allenamento deve essere organizzato in modo da sviluppare al meglio questa abilità, in caso contrario l’atleta penserà che i suoi limiti sono gli errori. Non è vero! Il limite principale di un atleta è, invece, la non sufficiente e rapida reazione all’errore.

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