Gli atleti e soprattutto gli adolescenti s’impegnano maggiormente a imparare quelle abilità che ritengono siano importanti per l’allenatore

Gli atleti e soprattutto gli adolescenti s’impegnano maggiormente a imparare quelle abilità che ritengono siano importanti per l’allenatore.

Vero. Questo concetto fa riferimento a quelle domande che riguardano, ad esempio, la distrazione degli atleti, la difficoltà a restare concentrati o la gestione dell’ansia.  Spesso gli allenatori si limitano a rispondere a queste esigenze dicendo al proprio allievo di restare concentrato o di calmarsi. Quindi risposte poco utili e che lasciano l’atleta solo di fronte alle sue difficoltà. Non insegnano ad esempio a fare un respiro profondo o a servirsi dell’allenamento ideomotorio come tecniche mentali per non subire ma essere attivi e propositivi. Queste modalità d’intervento sono descritte anche sui libri di metodologia dell’allenamento (Weineck, 2001) ma raramente vengono prese in considerazione. Di conseguenza agli atleti non viene in mente di servirsene per la ragione che i loro allenatori non le insegnano perché non le ritengono utili.

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