Tollerare la frustrazione per vincere

Il tennis è uno sport in cui vince chi tollera meglio dell’avversario la frustrazione dell’errore. E’ infatti un gioco in cui circa ogni 30 secondi viene assegnato un punto a uno dei due giocatori e ciò si ripete per almeno 100 volte e spesso anche di più. Pertanto ogni 30 secondi un tennista gioisce per il punto a suo favore mentre l’altro è frustrato per avere mandato fuori la risposta o per non avere saputo rispondere al colpo dell’avversario. Questa situazione si ripete per un lungo periodo di tempo, non meno di 90 minuti e spesso molto di più. Si può vincere pur commettendo molti errori, alcuni forzati dall’avversario altri meno. Chi non impara a tollerare il fastidio provocato dall’errore è destinato a perdere la partita.

La frustrazione nasce dal non avere messo dentro una palla nonostante le molte ore di allenamento … che c’è di male nell’avere questo stato d’animo? Assolutamente nulla. Pertanto, non bisogna lottare contro questa emozione, bisogna avvertirla senza paura e giungere a tollerarla. E’ ovvio che nessuno è contento di sbagliare … ma bisogna sapere che nel tennis si vince pur sbagliando, non è uno sport di precisione, ma vince chi commette meno errori dell’avversario … un bel respiro profondo e via giocare il prossimo punto fiduciosi nell’allenamento che si è condotto in precedenza.

Non bisogna giocare il punto come se fosse l’ultimo, perché in tal modo la pressione agonistica aumenta e si giocherà con la paura di sbagliare (il braccino del tennista).  Bisogna accettare di avere paura, tollerare i propri errori anche se è fastidioso, servirsi della mente per mostrare sul campo quei comportamenti che trasmettono a se stessi convinzione e mantengono l’avversario sotto pressione anche se è in vantaggio.

Il tennis è un gioco veloce che si sorregge sulla forma fisica e mentale e sulla qualità di gioco del tennista … ma è anche un gioco di pazienza in cui non si può pensare di avere vinto o perso dopo mezz’ora di gioco, sapendo che la partita sarà molto più lunga. Solo chi unisce queste abilità è destinato ad avere una carriera di successo.

E’ paziente solo chi dopo un errore non affretta il suo gioco per recuperare subito lo svantaggio o al contrario lo rallenta con l’intenzione di correre meno rischi. Si mostrerà paziente invece chi accetta la frustrazione derivata dall’errore riportando immediatamente la mente su come giocare in modo efficace il punto successivo, basando questa convinzione su quanto imparato in allenamento e in partita.

Il tennista è un uomo o donna d’azione che nelle pause tra i punti si trasforma per pochi attimi in un pensatore che deve risolvere il problema del gioco seguente.

 

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