Il lato nero del football

Brett Favre, icona del football americano, quarterback dei molti record, primo fra tutti quello delle partite consecutive disputate, ha dimenticato che sua figlia gioca a calcio. “Diavolo, non lo ricordavo, ricordavo gli altri sport che ha fatto ma non questo. Ha ammesso che a 44 anni ha di fronte problemi di memoria “spaventosi” legati a traumi sul campo. “Penso che dopo 20 anni, Dio solo sa il pedaggio.” L’ex-Green Bay Packer Favre non ha un figlio, ma se l’avessi avuto, “Sarei stato molto cauto con lui nel dirgli di giocare a football. “In un certo senso, sono quasi contento che non ho un figlio a causa delle pressioni che avrebbe dovuto affrontare.”  Questi danni cerebrali affliggono anche altri ex-giocatori. Ad esempio,Tony Dorsett, ex stella dei Dallas Cowboys, ha proprio quella malattia: encefalopatia acuta da trauma. Sintomi inequivocabili affliggono Tony  ed altri due ex, Leonard Marshall  (NY Giants) e Joe Delamielleure (Buffalo Bills).

La Nfl ha già pagato recentemente una cifra astronomica per i danni causati a giocatori e le cause non sono finite lì. La questione è semplicemente vitale per il presente/futuro della National football league e del gioco in generale. L’impresa non è semplice, poichè si tratta di rendere sicuro il football senza snaturarlo. Per troppo tempo non si è fatto nulla ma ora la situazione sta esplodendo in tutta la sua drammaticità.

 

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