Non ci sono più pasti gratuiti

“Non ci sono più pasti gratuiti” titola il Corriere della Sera. Non abbiamo mai pensato che questa è proprio la regola dello sport? “Se non sei grado di competere è meglio che stai a casa”. Detto così è brutale, ma è la realtà. Anche nel nostro sistema tanto criticato, però vi è un’organizzazione, il Coni, che spinge per mettere gli atleti nella condizione di vincere, cioè di essere competitivi. Sono il primo a dire che questo ruolo potrebbe essere svolto in modo migliore. Però c’è e si chiama Preparazione Olimpica che fornisce finanziamenti a progetti che hanno lo scopo di realizzare programmi che promuovono i nostri talenti nel mondo delle prestazioni agonistiche di livello mondiale.

Nello sport non ci sono pasti gratuiti: o vinci o perdi, sarà duro ma è così e devi combattere anche contro quelli che scelgono le scorciatoie: il doping. Nella politica la regola è invece diversa: si vota sulla promessa (toglieremo l’IMU, daremo posti di lavoro) e molti ci credono e si fiondano a votare per quel partito. I nostri partiti dovrebbero imparare dallo sport, finanziando idee e progetti che promuovono la competitività. Devono dire cosa vogliono fare per i giovani che sono disoccupati, per le aziende che non hanno credito dalle banche e che non sono pagate dalle banche e così via.

Lo sport ci insegna che le proposte devono essere percepite come semplici e realizzabili e non difficili e burocratiche. Ogni persona deve percepirle come realizzabili anche se non ha la raccomandazione, perché verrà valutato per le sue competenze e non per le amicizie. Competenze e imprenditorialità sono alla base della competitività. Familismo e raccomandazione sono invece le regole che conducono alla corruzione. I partiti devono decidere da che parte stare. Usino le regole dello sport e avranno la soluzione a questo dilemma, con la consapevolezza che si sta facendo di tutto, vedi doping, per distruggerlo.

Doping che in economia è un modo di procedere noto da tempo immemorabile, e che comporta il fare apparire per vero (ad esempio la riduzione delle tasse o i falsi in bilancio) ciò che nella realtà è falso. Vi prego non promettete ma dite quello che farete per aumentare la competitività dell’Italia, perché il problema non sono le tasse, ma come guadagnare i soldi per vivere in benessere.

(da http://www.huffingtonpost.it/alberto-cei/la-competitivita-e-assente-lo-sport-puo-insegnarla_b_2648227.html?utm_hp_ref=italy#comments)

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