Non era facile ripetersi, confermare il risultato vincente dopo l’exploit contro la Francia sarebbe stata la dimostrazione che il cambiamento di mentalità era qualcosa di relativamente stabile. La squadra italiana ha sempre lottato sino alla fine e questo è senz’altro un passo avanti rispetto al passato. E’ mancata a mio avviso la convinzione collettiva, che consiste nel sapere che il tuo compagno di squadra è disposto a fare l’impossibile per aiutarti a giocare al tuo meglio. Senza questa convinzione non si può vincere nessuna partita e si lascia il dominio del campo agli avversari. L’Italia ha commesso molti errori che mostrano la mancanza di questo mentalità: l’errore di Orquera al primo calcio, giocatori che litigano con gli avversari, palle perse per superficialità, troppo timidi e poca ferocia (come hanno ripetuto più volte i telecronisti). In sostanza, bene l’orgoglio ma per giocare alla pari bisogna tornare a osare: attaccare sapendo che si può perdere la palla e proprio per questo la palla va tenuta ben stretta e ogni giocatore deve sapere che accanto a lui ha un compagno pronto a aiutarlo.
Translate
Powered by Google Translate.
Articoli recenti
- Daniel Kanheman è morto all’età di 90 anni
- Per i campioni è molto difficile accettare di ritirarsi
- L’importanza del timing nello sport
- Taiwan mental training workshop
- Il ruolo dell’esperienza nello sport
- Qualità di un grande allenatore
- L’abuso fra gli atleti di élite
- Prima spedizione alpinistica al femminile sul K2
- Maledetti rigori
- Gen Z and Millenials: Stress e ansia restano alti
Archivi
Tag
allenamento.
allenatore
allenatori
atleti
attenzione
attività fisica
autismo
bambini
Basket
benessere
Calcio
Camminare
concentrazione
doping
emozioni
errori
genitori
giovani
golf
Inter
Juventus
lavoro
maratona
master
mente
motivazione
movimento
Napoli
olimpiadi
prestazione
psicologi
psicologia
psicologia dello sport
psicologo
Roma
salute
Scuola
sedentarietà
sport
squadra
stress
talento
tenacia.
Tennis
Vincere
0 Risposte a “Alla nazionale di rugby è mancata la ferocia collettiva”