Il problema della Juventus sono gli attaccanti

La Juventus segna poco anche se crea molte occasioni da rete. Molti dicono che il problema sono gli attaccanti che hanno difficoltà a fare a goal. Leggendo le statistiche dei goal delle passate stagioni  dei quattro attaccanti si evidenzia che la percentuale di reti fatte nelle loro annate migliori è più o meno la stessa di quella attuale, anzi vi è qualche leggero miglioramento. Infatti, Vucinic è passato da una media di 0,4 goal a partita a quest’anno 0,38, Quagliarella da 0,36 a 0,7, Matri da 0,34 a 0,4 e Giovinco da 0,4 a 0,5. Pertanto, sono tutti in media con le loro prestazioni passate, la questione è un’altra è che ora giocano in una squadra che vuole vincere campionato e champions league e la loro media è troppo bassa, perchè non assicurano quel numero di goal che servono per vincere tanto spesso è necessario. Inoltre andrebbe analizzato quante sono le reti decisive che hanno realizzato, cioè quelle che hanno permesso di vincere la partita. A mio avviso il problema è anche mentale, poichè giocando in una squadra il cui scopo è vincere ogni partita dovrebbero trovarsi con più frequenza in situazioni da goal. Forse non si sentono pronti a svolgere questo ruolo e così ogni partita diventa un test per dimostrare se sono atleti da squadra di seconda fascia da cui provengono e non di prima. In altre parole, qual è il percorso mentale che dovrebbero intraprendere per essere più convinti e decisivi sul campo? Il club ha già dato la sua risposta prendendo un giocatore (Anelka) per il finale di stagione e ne ha acquistato un altro per il prossimo anno. Come verranno digerite queste scelte? Non basta nascondersi dietro la frase “siamo dei professionisti, rispettiamo gli impegni”, queste scelte sono vissute come stimolo o come ulteriore fonte di pressione e di sfiducia?

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