Cosa succede a Mattia Destro

“Pressione, difficoltà, blocco. Che cosa può accadere nella testa di un attaccante di 21 anni che arriva in una grande squadra? E se quando ha l’opportunità di lasciare il segno fallisce per diverse volte di seguito?” Sono queste le domande con cui è iniziata la mia intervista al Corriere dello Sport.

“Prima di tutto l’arrivo in una grande squadra come la Roma e anche il peso del prezzo pagato per acquistarlo. E poi un conto essere un giovane in provincia, dove magari la squadra gioca per te e un altro è arrivare in una piazza irtante come Roma e dimostrare il tuo valore”.

“La tenuta mentale è fondamentale,  e le qualità da sole non bastano se non hai la testa che guida. Nel caso di Destro mi viene da pensare che deve dimostrare continuamente qualcosa anche solo per conquistarsi il posto tra i titolari. Serve la testa perchè l’unica strada per ottenere i risultati è quella del lavoro, dell’impegn e della costanza. Deve farsi notare, essere propositivo, solo così potrà ottenere e dare soddisfazioni”.

“Il senso di tutto è di farsi trovare pronti quando si è chiamati in causa. Il problema non è l’errore ma le modalità di reazione. E anche i tempi. Quanto ci metti a ritrovare convinzione nei tuoi mezzi?”

 

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