L’ultima atleta di cui siamo venuti a sapere che ha sofferto di depressione è la campionessa dello sci Lindsey Vonn (leggi l’intervista su http://www.people.com/people/article/0,,20655760,00.html), dopo Buffon, Thorpe e tanti altri. Siamo molto lontani da quando negli anni ’80 gli psicologi scrivevano che i campioni dello sport mostrano personalità complesse e ben equilibrate. Non è vero!! Per molto tempo si è infatti pensato che chi aveva successo e non solo gli atleti ma anche gli allenatori, i grandi leader, i vincenti rispetto ai perdenti fossero accomunati da tratti di personalità comuni e pertanto la loro individuazione nei giovani avrebbe permesso di selezionare i potenziali campioni dagli altri. Nessuna ricerca l’ha mai potuto dimostrare. D’altra parte basta pensare ai campioni che tutti conosciamo per capire le grandi differenze di personalità: Tomba e Thoeni, Maradona e Platini, Rivera e Meroni, Messi e Balotelli, per citarne solo alcuni. Si può essere vincenti e depressi, anzi l’essere continuamente sotto l’occhio dell’opinione pubblica piuttosto che il dovere/volere continuare a vincere creano ulteriori pressioni psicologiche che aumentano il conflitto tra quella parte di sé che soffre del male di vivere e quell’altra che vuole continuare a dare il meglio di sé.
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