Il calcio femminile

La diffusione del calcio femminile italiano non decolla perchè chi lo organizza continua a tenere alzate le barriere di entrata anzichè abbassarle. Per primo, continua a essere diffusa l’idea che il calcio è uno sport adatto solo ai maschi: gonfia i polpacci alle ragazze ed è poco estetico da guardare. Quindi solo donne-uomini lo potrebbero giocare e non donne-donne. Secondo, per le ragazze sono da preferire sport senza contatto fisico o sport più aggraziati. Terzo, i genitori sono così convinti di queste idee che portano alle scuole calcio solo i figli maschi, anche perchè loro possono diventare ricchi mentre per le ragazze non c’è questo premio così importante. Oggi queste idee non reggono più alla prova dei fatti, costituita dai milioni di ragazze che felicemente giocano a calcio in tutto il mondo ma purtroppo in Italia continuano a essere dominanti. Mantenere alzate le barriere come avviene in Italia significa continuare a alimentare tre aspetti: non investire economicamente, nell’organizzazione e nelle persone; non ricercare le ragazze dotate di talento e mostrare intolleranza e poco rispetto verso la richiesta e la scelta di un calcio femminile.
Calcio che risulta essere poco attraente anche per le ragazze stesse da noi, perchè non vedono quasi mai squadre di donne o bambine giocare nei campi. Ricordiamoci che il boom delle pallavolo femminile si ebbe quando i cartoni animati giapponesi, che tutte le bambine guardavano alla televisione, fecero vedere per la prima volta storie che raccontavano la vita quotidiana di giovani pallavoliste, nonchè le loro partite con le amicizie e antipatie che si accendevano sul campo. In Germania invece le barriere sono state abbassate, la federazione tedesca ha investito e sono nate 5486 società di calcio femminile (contro le 300 che vi sono in Italia).  Inoltre, maggiore è l’emancipazione femminile in un paese, maggiore è  la tolleranza/rispetto verso la scelta di uno sport, il calcio, che sino a poco tempo prima era praticato quasi esclusivamente solo da maschi. Non è certo un caso che da un certo momento in poi, in quasi tutte le nazioni del Nord Europa le ragazze non sono state più discriminate. Questo significa che le barriere di accesso sono state aperte e il capitale umano è stato valorizzato indipendentemente dall’appartenenza di genere.  Noi non ci siamo ancora arrivati.

 

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