Nel calcio si chiede di non avere tolleranza verso chi ha truffato ma non basta. E’ necessario sviluppare un modo diverso di vivere il calcio, perché i risultati combinati fra le squadre a fine campionato, i giocatori che hanno il vizio del gioco (anche se legale), la sudditanza nei confronti dei tifosi sono le situazioni su cui le organizzazioni illegali trovano un terreno culturale predisposto a fare il salto nel mondo della truffa. Bisogna insomma comprendere che gli scandali del calcio sono come il doping, distruggono lo sport e con esso le regole della convivenza civile. Il calcio, lo sport più praticato e popolare, ha questa responsabilità e le associazioni di categoria ( allenatori, calciatori e arbitri) non possono più continuare con la solita routine, reagire a cose fatte o affidarsi solo alla magistratura. Devono essere attive nel proporre il cambiamento necessario, altrimenti tutto continuerà come prima, uno scandalo via l’altro.
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