Federica Pellegrini è un bel Caso

Le prestazioni agonistiche di Federica Pellegrini rappresentano un caso interessante da studiare. La storia è presto detta: una fuoriclasse fornisce ai campionati continentali una prestazione molto insufficiente a quello che ci si aspettava e si adducono valutazioni che si basano sulla sua stanchezza e comunque su una componente fisiologica. Per cui, d’accordo, si sottoporrà agli esami necessari per verificare e attestare l’integrità della sua salute fisica. La mia domanda esula dalla persona Pellegrini, potremmo parlare di qualsiasi altro/a fuoriclasse del nuoto. Mi chiedo come sia possibile con i mezzi odierni di valutazione del livello di forma di un atleta non riconoscere in precedenza gli antecedenti della fatica, così da evitare all’atleta di vivere una situazione di certo non piacevole e tantomeno utile. Se poi si scoprisse che la componente fisiologica è a posto, allora emergerebbe la rilevanza dell’aspetto mentale. Se la fatica fosse quindi mentale perchè non dare più spazio all’allenamento mentale? Sono quesiti che ovviamente non troveranno nessuno interessato a rispondere, ma sono convinto che siano essenziali nella gestione di una fuoriclasse.

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