Nel 2011 siamo diventati nuovamente ultimi in termini di partecipazione sportiva fra i 27 Paesi della UE. L’aggiornamento 2012 dei dati ISTAT effettuata da Antonio Mussino dell’Università “La Sapienza” di Roma è lì a dimostrarlo. I praticanti aumentano solo in relazione a coloro che nell’adolescenza fanno sport in modo continuativo, ma i saltuari diminuiscono fra i bambini e gli adolescenti stessi, trasformandosi in sedentari. E’ la fotografia di un Paese in cui non è diffuso il valore dello stile di vita fisicamente attivo. Non l’ha lo Stato che pensa di sviluppare Licei Sportivi per gli atleti ma che non intende aumentare le ore di attività fisica nelle scuole di ogni ordine. Non l’hanno le società sportive che sono interessate a fare i campionati e non ad ampliare le ore settimanali di attività fisica o sport , per cui è meglio giocare una partita di calcio o pallavolo durante il fine settimana, piuttosto che organizzare in queste giornate interi pomeriggi in cui fare per ore lo sport. Non l’hanno i genitori perchè molti sono a loro volta sedentari e portare i propri figli nei giardini a giocare è faticoso, mentre è meglio tenerli sul divano a guardare la tv o portarli a passeggiare per le vie del centro. Non è sempre e solo colpa della Crisi.
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