Pep il Grande lascia

Guardiola ha spiegato (sempre rigorosamente in catalano, non certo in castigliano): “Non è una situazione semplice per me. Mi dispiace per l’incertezza che si è creata, e se qualcuno ha messo in dubbio il mio impegno e la mia serietà negli ultimi mesi. Ma io sono stato anche un giocatore del Barcellona, questa è sempre stata casa mia e la decisione è stata difficilissima. Ma quattro anni sono un’eternità per un allenatore del Barcellona. A ottobre e a dicembre avevo già comunicato al presidente le mie intenzioni, ma non volevo dirlo ai giocatori e alla stampa, non potevo farlo, c’erano tante competizioni importanti ancora da giocare. Ma rimanere qui vuol dire essere presente ogni giorno, con grande energia per contagiare la squadra e l’ambiente, con grande concentrazione ed enorme passione. Per i giocatori ho una stima infinita, sono stato un privilegiato a poterli allenare, ho cercato di farlo con passione e impegno. Nessuno può immaginare cosa abbia rappresentato per me raggiungere certi risultati e vedere la qualità del gioco che abbiamo espresso. Ma ora devo fermarmi. Il responsabile unico della mia decisione è il tempo. La stanchezza e la fatica, ecco: quattro anni a questi livelli sono un’eternità e adesso sono stanco. La forze e la vitalità di questo club le conoscono tutti e so che continueranno alla grande. me ne vado sapendo di aver dato il massimo, ho una sensazione di pienezza. Ma a un certo punto ho capito che il mio ciclo era finito”. 

C’è tutto in queste poche frasi: riconoscenza, passione, stima, consapevolezza, senso di responsabilità, stanchezza. Poche parole per esprimere emozioni e pensieri profondi.

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