Vincere o perdere per un niente

Spesso mi viene chiesto a cosa serve lo psicologo a un’atleta che è già forte se non addirittura fra i primi del ranking mondiale. Si possono fornire diverse risposte a questa domanda ma la più significativa è per me riguarda l’aiuto dato al raggiungimento del l’obiettivo della sua gara. Partecipare a una competizione in cui vuole fornire il massimo di cui di cui è capace, confrontandosi con altri avversari che hanno la stessa preparazione, lo stesso livello e la stessa volontà. Quindi non solo devo correre 100metri il più veloce possibile ma devo farlo in competizione con altri che sono bravi quanto me. La situazione è poi ulteriormente resa complessa dal contesto in cui la gara si svolge: la sua importanza della gara, il numero di spettatori (che talvolta sono decine di milioni se non di più), le aspettative che il mio paese ripone su di me la mia popolarità, le aspettative dei finanziatori, degli amici, della famiglia e di tutti i sostenitori. Restiamo però a ciò che avviene sul campo : l’atleta e gli avversari.
Competizione    Differenza percentuali nei tempi    Differenza percentuali nei tempi

                                     fra primo e quarto posto                  fra primo e quarto posto
                                                  Uomini                                                        Donne
Sprints                                     1.83%                                                          1.70%
Distance                                  1.09%                                                             .98%
Throws                                     3.07%                                                          5.35%
Jumps                                     1.98%                                                            3.21%
Fonte: R. Chapman, E-Magazine, 2011, Comitato Olimpico Stati Uniti.

Per quel che mi riguarda l’allenamento della concentrazione deve essere l’obiettivo essenziale dell’allenamento mentale e i dati qui sopra riportati ne sono una conferma. La loro rilevanza è tale che sono stati discussi durante un workshop dell’atletica leggera USA allo scopo di fornire indicazioni su come migliorare le prestazioni dei loro atleti. I temi affrontati hanno riguardato la biomeccanica, la psicologia dello sport e la nutrizione. Il dato evidente è che il 2% di miglioramento in uno sprinter porta al 75% di probabilità di vincere contro tre avversari che hanno le stesse abilità. Lo stesso è valido in senso inverso la riduzione del 2% elimina ogni opportunità di vittoria. La ricerca su questo tema mostra che variazioni dello 0,3%-0,5% incrementano/riducono drasticamente la possibilità di salire sul podio. Quindi cambiamenti molto piccoli nella prestazione hanno un impatto rilevante sul risultato che si ottiene. Gli psicologi americani si sono orientati nel fornire indicazioni su come ridurre le distrazioni e allenare la concentrazione sulla prestazione da effettuare poichè è una abilità allenabile come le abilità fisiche e tecniche. Questo è valido in tutti gli sport. Giovanni Pellielo, nel tiro a volo, non è andato in finale agli europei e ai mondiali perché ho preso solo 122 su 125 piattelli anziché 123 (differenza di 0,8%) e Josefa Idem è arrivata seconda a Pechino per meno di 1cm dal primo.

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