Credo che Thorpe e Woods vadano seguiti e ammirati per ciò che fanno. Non parlo dei risultati sportivi ma della volontà di volere provare a se stessi che si può, cosa? Il primo che dopo essersi ritirato può nuovamente raggiungere altissimi livelli e il secondo che non è finito, nonostante sia intorno alla 50° posizione nel ranking. E’ possibile che vi siano anche risvolti economici alla base di quetse scelte, ma non sono di certo sufficienti a mettere nuovamente la propria faccia, sapendo di rischiare di non farcela. Questo per me è il punto fondamentale, l’accettazione del rischio, probabilmente questa è anche la caratteristica dei fuoriclasse, accettare gli errori e le disfatte ma essere lì con tutto se stessi nel volerci riuscire. Noi lo faremmo?
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