Il dramma dell’Inter

Parlare male dell’Inter e del suo allenatore è come sparare sulla Croce Rossa. In ogni caso vanno fatte delle riflessioni su come un allenatore considerato esperto possa ritrovarsi in questa condizione all’inizio del campionato. Jon Krakauer nel suo libro sulla tragedia dell’Everest del 1996 ha scritto che quando ci si trova sopra la linea della morte, molti bravi ed esperti capispedizione possono perdere la testa a causa di cambiamenti ambientali improvvisi o di fatti imprevisti che non si era neanche ipotizzato che potessero accadere. Là si muore mentre qui sul campo non si ha più in mano la squadra, perdendo la capacità di guidarla attraverso questa crisi. Quali siano gli aspetti non previsti accaduti all’Inter noi non possiamo saperlo ma certo è che questa ripetitività di gioco insufficiente che dura da più di due settimane sta a indicare che tutti questi giorni sono passati senza determinare alcun elemento positivo e risolutivo. Non basta dire che sono troppe le partite, perchè chi vuole eccellere ed è pagato una fortuna per fare questo deve stare sveglio anche la notte se dovesse servire. L’ha capito anche Allegri che con il dubbio che la sua suadra si afflosci va dicendo che il Milan sarà forte se lo dimostrerà sul campo e non certo se si accontenta solo di affermarlo.

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