Alex Ferguson

Il Manchester United nella finale di Champions di questo sabato con il Barcellona ha la possibilità di vincere la sua quarta coppa, la terza dell’era Ferguson. Allenatore dal 1986 della squadra con cui ha vinto 12 campionati inglesi. Molti articoli su questo manager sono apparsi in questi giorni per spiegarne la figura e il successo. Intanto va detto che ha applicato quelle che per i tifosi del Manchester sono due regole d’oro: “Diamo un’opportunità ai giovani; noi attacchiamo”. Giggs che ora ha 37 anni esordì a 17, Charlton e Cristiano Ronaldo a 18 anni, Beckam e i fratelli da Silva a 19.  Segue i calciatori giovani con grande attenzione. Nel 2009 ha detto che le tre regole della leadership sono: controllo, gestione del cambiamento e osservazione. Quest’ultima abilità consiste nel mettere a fuoco ogni cosa, nell’analizzare ciò che è importante e vedere i pericoli e le opportunità che gli altri non scorgono. Non è un conservatore, è attento a qualsiasi innovazione metodologica e scientifica che possa essergli utile ma è anche famoso per le sue tirate furiose ai giocatori, chiamate “hair-dryer treatment”, in cui strilla sulla faccia del suo interlocutore a distanza ravvicinata. E’ considerato come una persona di molto fascino in grado di parlare di qualsiasi argomento ma le sue squadre sanno anche essere prepotenti e dure quando serve. Per la maggior parte degli inglesi è il migliore manager di sport di squadra nel mondo di sempre.

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